San Marino. Rf contesta la blindatura del decreto anti-Covid

San Marino. Rf contesta la blindatura del decreto anti-Covid

“Carissimi sammarinesi, ricordate il famoso ennesimo decreto Covid, quello del Green Pass alla casereccia, quello lasciato in fretta e furia al governo prima di tentare di partire con ampia carovana sulla via di Dubai? Certamente lo ricordate e lo ricordiamo tutti, ma oggi la maggioranza ci ha voluto rinfrescare la memoria”.

Lo dice Repubblica futura, spiegando in un comunicato che, “dopo tante lamentele, dalla opposizione (normale, si dirà) ma anche dalla maggioranza (un po’ meno normale), la Reggenza questa mattina all’apertura del Consiglio propone di mettere in ratifica anche il decreto Covid; per farlo, però, serve il consenso di tutti i consiglieri, perché quello sbadato del governo si era accorto che San Marino era in emergenza solo tre ore dopo l’Ufficio di Presidenza, emanando il decreto con ritardo per poterlo portare in parlamento entro dicembre”.

Al momento del voto, “il capogruppo di Noi per la Repubblica, Gian Nicola Berti, vota contro, impedendo così che il decreto venga analizzato e modificato dal Consiglio e, in definitiva, blindando i contenuti del decreto stesso fino a metà gennaio, senza che nessuno possa muovere un dito per richiedere almeno un po’ di buonsenso”.

Repubblica futura, nella stessa nota, afferma di aver “sempre sostenuto l’utilità dei vaccini che, se non riescono a fermare il contagio, quanto meno sembrano ridurre il numero dei ricoverati e delle malattie gravi”.

Ciò detto, Rf ricorda di aver “chiesto a più riprese al governo di rispondere a poche domande e di riuscire a fare qualcosa per risolvere alcuni problemi inderogabili, che riguardano tutti noi”.

Ecco gli interrogativi ed i problemi: “Come è possibile che, dopo vari mesi, ancora non si sia riuscito a risolvere il problema della Medicina di Base, facendo in modo che i cittadini che chiamano al telefono abbiano uno straccio di risposta e possano essere presi in carico da un medico? Cosa succederà a gennaio quando scadrà la deroga italiana al Green Pass per i sammarinesi? Sarà necessario fare due dosi di Pfizer per poter circolare in Italia o basterà una sola dose? È possibile avere i dati dello studio dello Spallanzani su Sputnik, che abbiamo pagato anche qualche soldino, o continueremo a dare aria alla bocca lanciandoci nelle classifiche del vaccino migliore in base ai gusti personali? Quando i sammarinesi potranno sapere le cose tremende che sono state dette nella commissione sanità rigorosamente segreta? È vero che le dosi di Pfizer sono momentaneamente terminate? Se non è vero, perché chi telefona per prenotarsi si sente rispondere che l’agenda è bloccata perché il vaccino è finito? Perché per le dosi booster non si è fatto un piano vaccinale che desse priorità alle fasce più deboli, anche per età? Che senso ha ridurre da 12 a 9 mesi la validità del Green Pass sammarinese se non ci sono vaccini da somministrare e comunque non si è predisposto un piano logistico per poter vaccinare i richiedenti prima della scadenza del loro Green Pass? Che fine faranno le magnifiche tessere vaccinali plastificate (per ritirare le quali il governo ha costretto i sammarinesi ad accalcarsi sulle scale dell’ospedale solo qualche mese fa) una volta che saranno scadute? È normale imporre alle attività di ristorazione ed ai bar obblighi di Green Pass e di distanziamento insieme, con un preavviso di mezza giornata?”.

“Forse sarebbe meglio che il governo, invece di continuare con la terra da ceci in Tribunale, con debiti esteri a go go, con le zuffe per la spartizione delle poltrone e con le carovane festaiole, provasse almeno a dare qualche risposta a questi semplici interrogativi che, crediamo, siano quelli di tutti i sammarinesi”, chiosa il partito di opposizione.

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