San Marino. Rf: “Pubblica amministrazione, il clientelismo del Governo”

San Marino. Rf: “Pubblica amministrazione, il clientelismo del Governo”

“Continuano le assunzioni sotto lo Stato nel silenzio di chi una volta dal mondo economico si batteva perché ci fosse attenzione alla spesa pubblica. Col Decreto Delegato n.143/2023, uscito in data odierna, prosegue l’approccio folle di un Governo che continua ad aumentare gli organici, a creare nuove Unità Organizzative, ad ingrossare la PA”.

Lo scrive Repubblica Futura in un comunicato stampa.

“Centocinquanta dipendenti in più nell’ultimo anno evidentemente non sono sufficienti, bisogna aumentare ancora e ancora, in barba ad un bilancio che soffre e che si sta finanziando con l’inflazione (quindi a spese dei cittadini e delle imprese) e a debito (cioè ipotecando il futuro dei sammarinesi).
E così il Decreto si occupa di creare nuovamente confusione all’interno del Dipartimento Economia, con l’ennesimo cambio di assetto degli uffici che lo compongono: si tratta del quarto cambio in 4 anni, e questa volta si crea un nuovo ufficio e quindi una Dirigenza in più rispetto ad ora.
Ma non basta perché, come si diceva, il Decreto aumenta i posti in organico previsti per una serie di uffici (Segreteria Istituzionale, Università, Aass, Dipartimento Istruzione, Dipartimento Affari Esteri, Istituti Culturali e ovviamente gli stessi uffici “riorganizzati” del Dipartimento Economia) e crea addirittura una nuova Unità Organizzativa extra-dipartimentale a supporto di alcune Commissioni (con 4 posti nuovi freschi freschi, oltre al Dirigente).
Come sono lontani i tempi in cui, per ridurre le spese, si cercava di razionalizzare le risorse presenti, trasferirle dove c’era necessità anche con percorsi di riqualificazione, e di non aumentare le Dirigenze (che hanno ovviamente costi significativi): ora, pur di inseguire strapuntini elettorali, non si esita a procedere ad assunzioni senza controllo.
Cosa che, ovviamente, si somma al nuovo approccio da qualche tempo adottato sui concorsi, che oramai vengono fatti sempre senza indicazione del numero di persone da assumere: così se prima si faceva un bando per una, massimo due assunzioni (e quante erano lo si sapeva prima), ora il numero degli assunti viene deciso di volta in volta post bando, con logiche che nessuno conosce a parte la Dgfp.
Siamo indignati da questo approccio alla gestione della Pubblica Amministrazione e della spesa in generale, da parte di un Governo che sembra disinteressarsi totalmente a quello che lascerà a chi verrà dopo”.

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