San Marino. Consegna dei due progetti di legge di iniziativa popolare per la difesa dell’ex Tiro a volo

San Marino. Consegna dei due progetti di legge di iniziativa popolare per la difesa dell’ex Tiro a volo

Una rappresentanza del Comitato Civico per la difesa dell’area dell’ex Tiro a volo ha consegnato oggi in Segreteria Istituzionale due proposte di legge di iniziativa popolare volte a salvaguardare l’area naturalistica e l’utilizzo pubblico dello spazio polifunzionale dell’ex Tiro a volo e anche a meglio tutelare il patrimonio pubblico limitando la discrezionalità del governo sulla concessione a privati di terreni pubblici.

Lo rende noto un comunicato stampa: i promotori dell’iniziativa proseguono spiegando che “la prima proposta di legge nasce dalla considerazione che l’area dell’Ex tiro a volo possiede una precisa vocazione a parco pubblico e a luogo pubblico di aggregazione come spazio polifunzionale a servizio della cittadinanza. L’area da quasi un secolo (l’ex Tiro a volo venne progettato da Gino Zani e costruito negli anni ’30) è un punto di aggregazione ed è utilizzata dai cittadini. Si distingue per caratteristiche ambientali e naturali di pregio, per la presenza di un immobile e di spazi aperti funzionali ad attività sociali e culturali, per la sua posizione geografica e paesaggistica lungo il crinale del Monte Titano. Quindi, la prima proposta di legge trova la sua motivazione proprio nel volersi opporre alla scelta sbagliata del Congresso di Stato di concedere l’area dell’ex Tiro a volo in uso a soggetti privati, sottraendo di fatto alla cittadinanza la disponibilità di un luogo così prezioso.
La proposta – restituendo centralità all’organo legislativo- definisce gli orientamenti per l’attuazione del Piano Regolatore Generale mediante Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica nell’area denominata Ex tiro a volo e ne garantisce la fruizione pubblica.
L’area dell’Ex tiro a volo nella planimetria del Piano Regolatore Generale è delimitata come zona a servizi e zona a verde attrezzato. La proposta di Legge, nel rispetto delle zonazioni già definite, stabilisce che, tra le diverse funzioni e attività ammesse nelle aree a servizi e tra le distinte possibilità di realizzare spazi verdi attrezzati, debbano essere elette quelle funzioni e quelle attività previste nel gruppo G (funzione terziaria pubblica, attrezzature e servizi), pertanto attività didattiche, attività culturali, ricreative e sportive, queste ultime connesse con l’ambiente e che non necessitino di impianti tali da alterare la morfologia naturale del luogo o richiedano abbattimenti della vegetazione arborea. La proposta di legge di iniziativa popolare riconosce l’esigenza, necessaria per la riqualificazione dell’area e per il recupero dei manufatti esistenti, di ristrutturare l’immobile dell’Ex tiro a volo. Vengono delineate le principali linee guida per la manutenzione del bosco e degli ampi spazi a prato presenti, sempre volte a conciliare la fruizione da parte della cittadinanza con il mantenimento e la difesa delle importanti funzioni ecologiche e paesistiche che gli ambienti naturali assolvono. Infine, e di particolare rilevanza, la proposta di legge di iniziativa popolare, stabilisce che l’area dell’Ex tiro a volo è destinata alla fruizione pubblica e l’immobile dell’Ex tiro a volo a centro pubblico polifunzionale, quindi la cittadinanza mantiene la disponibilità e il godimento del bene.
La seconda proposta di legge, di carattere più generale, intende uniformare la procedura delle concessioni sui terreni pubblici non agricoli a quella prevista per le alienabilità. Mentre per alienare un terreno pubblico occorre una legge approvata con maggioranza qualificata, quello stesso terreno pubblico può essere dato in concessione pluridecennale con indefiniti rinnovi con una sola delibera del governo. L’obiettivo è di evitare una gestione autoritaria del territorio ristabilendo un equilibrio tra i poteri su cui si fonda la democrazia: il potere legislativo del Consiglio Grande e Generale e il potere esecutivo che spetta al Congresso di Stato. In questo senso, il progetto di Legge definisce che sia il Consiglio Grande e Generale a maggioranza qualificata a gestire sia le alienazioni sia le concessioni di terreni pubblici siti in zona urbanistica diverse dalla zona E (zona agricola), che invece restano disciplinate dal regolamento n.5 del 2013.
Ringraziamo i cittadini e le cittadine che hanno sottoscritto questi progetti di legge e siamo sicuri che se venissero adottati si potrebbero evitare in tutto il territorio future decisioni del tutto arbitrarie e antidemocratiche sul bene pubblico per eccellenza: il territorio”.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy