San Marino. Rinnovo del contratto della Pa, per i sindacati si tratta “di una firma storica”

San Marino. Rinnovo del contratto della Pa, per i sindacati si tratta “di una firma storica”

Le Federazioni Pubblico Impiego CSdL – CDLS – USL esprimono soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo che ha portato al rinnovo del contratto della Pa dopo 12 anni.

Per i sindacati si tratta di “un contratto storico quello che è stato sottoscritto lunedì scorso tra Sindacati e Delegazione di Governo, risultato raggiunto dopo 12 anni di mancati rinnovi, in attesa ora dell’approvazione dei lavoratori. Con questo atto si completa il percorso di riforma della Pubblica Amministrazione definendo il nuovo regime normativo e retributivo

Questo rinnovo arriva al termine di un lungo percorso che ha impegnato le Federazioni del Pubblico Impiego con l’intento prioritario di eliminare anche il precariato nella Pubblica Amministrazione, definendo modalità di accesso certe e trasparenti.

Gli obiettivi prioritari sono stati quelli di superare le differenze di trattamento precedentemente esistenti tra il contratto privatistico e il ruolo, e di uniformare il più possibile l’applicazione delle norme del Pubblico Impiego in relazione ai diversi settori ed Enti.

Ulteriore traguardo raggiunto è stato quello di estendere alcuni diritti fondamentali anche ai lavoratori a tempo determinato, ad iniziare dalla aspettativa per gravi motivi familiari ed il part-time”.

Aggiungono i sindacati: “Per le donne in astensione obbligatoria per maternità, sono state ripristinate le condizioni concordate nel rinnovo contrattuale del 2010, poi superate dalla Legge n.129/2022, che regolamenta gli interventi sulla famiglia. Ora viene nuovamente riconosciuta la possibilità alle donne, che acquisiscono la titolarità di un incarico durante il periodo di astensione obbligatoria, di poter conservare la stessa fino al 90esimo giorno dopo il parto.
Le Federazioni del Pubblico Impiego e l’Amministrazione Pubblica, una volta ratificato il testo, saranno impegnate, con contrattazione successiva, a definire le modalità e i criteri di quanto previsto in alcuni articoli del contratto; ad esempio la definizione del percorso di misurazione delle attività dei dipendenti pubblici, legandole anche ad un riconoscimento economico per il nuovo regime. Inoltre, con successivi confronti e accordi, verranno definiti alcuni aspetti normativi e retributivi che riguardano il personale sanitario e socio-sanitario dell’ISS.

Dal punto di vista retributivo, per il nuovo regime è stato garantito lo stesso piede retributivo di quello oggi esistente confermando la quasi totalità delle attuali indennità di funzione, trasformandole in “retribuzione di posizione”.

L’aumento economico previsto per tutti i dipendenti è pari complessivamente al 6% nel triennio 2022 – 2024 così distribuito: consolidamento dell’1,5% per il 2022, già ottenuto sotto forma di acconto, per il 2023 il 2,5%, che verrà erogato presumibilmente ad inizio anno in un’unica tranche, e il 2% per il 2024. Gli aumenti sono calcolati sul piede retributivo e sugli scatti di anzianità”.

Aggiunge il comunicato: “Questo contratto impegna le parti a rivedersi immediatamente dopo la ratifica per affrontare, con accordi successivi, i temi non completamente definiti. In particolare, la definizione delle modalità di assunzione del personale precario docente, una volta che il Governo avrà chiarito al suo interno quale modalità è disposto ad attuare, visti i cambiamenti di rotta dell’ultimo periodo.

Il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione sarà sottoposto all’approvazione, mediante votazione, dei lavoratori del settore, come prevede la legge, nel ciclo di assemblee che si svolgerà tra il 5 e il 14 dicembre”.

 

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