San Marino. Ristori ancora niente, l’amarezza di Pedini Amati

San Marino. Ristori ancora niente, l’amarezza di Pedini Amati

Ancora niente ristori e tutto come prima per bar e ristoranti

Il decreto n. 22 è stato senz’altro una doccia fredda per gli esercenti che avevano chiesto di posticipare la chiusura serale per bar e ristoranti. L’argomento era stato valutato dal Congresso di Stato, ma alla fine si è risolto in un nulla di fatto. Il nuovo decreto infatti, valido sino a fine mese, non fa altro che prorogare le misure già in vigore sul Titano: coprifuoco dalle 22 alle 5, chiusura al pubblico per bar e ristoranti alle 18, con consegne a domicilio sempre consentite e l’asporto, fino alle 22. La chiusura dei negozi che resta alle 20. 

Senza grosse variazioni le disposizione per l’attività sportiva: consentita in luoghi pubblici e in strutture pubbliche o private, a condizione di mantenere il distanziamento, che non si applica però tra i conviventi dello stesso nucleo. Gli impianti sportivi, al chiuso e all’aperto, piscine, palestre, scuole di danza dovranno chiudere entro le 21:30. Consentito l’utilizzo delle docce agli atleti e alle squadre agonistiche federali o di club. Allenamenti e manifestazioni sportive saranno a porte chiuse, senza pubblico, salvo l’accompagnatore dell’atleta minore. Per quanto riguarda la scuola valgono per il personale docente e non docente, all’interno degli edifici scolastici, le disposizioni previste per gli studenti. Non cambiano le disposizioni per chi proviene da paesi diversi da Italia e Città del Vaticano: presentazione di certificato di avvenuta vaccinazione o di negatività al tampone eseguito entro le 48 ore precedenti.

Ancora niente sui tanto attesi, promessi e sempre rinviati ristori, che saranno oggetto di un decreto apposito. Pare che alla base del problema per trovare un accordo ci sia a difficoltà di reperire i dati relativi al 2020 sul fatturato delle imprese.

Ai microfoni di Rtv il Segretario Federico Pedini Amati non ha nascosto l’amarezza per non avere ancora potuto emanare il decreto. “Mi do un ultimatum, che è la prossima settimana. Dobbiamo dare delle risposte al mondo economico e bisogna avere coraggio e stanziare risorse nel decreto ristori. Io mi aspetto questo dal Governo e dalla maggioranza”. Propone di dare un acconto del 50% sulle autodichiarazioni delle aziende, per poi saldare i ristori una volta pervenuti i dati. “È l’ultima settimana che ci metto la faccia – ha aggiunto – Se servono più soldi bisogna metterli. Abbiamo 150 milioni di cui rendere conto. Se non sosteniamo le attività economiche oggi, domani chi ci pagherà le tasse?”

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