Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intanto Fiorenzo Stolfi medita di non candidarsi: prima di rendere nota la decisione ne parlerò col partito, è stato fatto di tutto per screditarmi /
«Mai fatto alcuna pressione sui testi» /
Venturini difende il lavoro della commissione dalle accuse sul “trattamento” di Zavoli
SAN MARINO. Bufera,
sul Titano, l’indomani delle
rivelazioni del lavoro
della Commissione d’inchiesta sul caso Fincapital
che “censura” i due leader
Dc e Psd, Gabriele Gatti
e Fiorenzo Stolfi per i
presunti rapporti col boss
della camorra Francesco Vallefuoco.
Stolfi si difende
dalle accuse e medita se
candidarsi (oggi, la decisione
ufficiale, ma è ormai
chiaro che il partito gli
chiederà di fare un passo
indietro), e non mancano
le critiche al lavoro degli
“inquirenti” politici. A fugare
i dubbi, gli stessi super
testi. «Mi sono presentato
spontaneamente alla
commissione antimafia,
mai ricevuto pressioni».
Roberto Zavoli, tra gli indagati
dell’inchiesta napoletana
“Staffa” sul riciclaggio
dei soldi dei casalesi
a San Marino, si fa largo
tra le insinuazioni degli
ultimi giorni circa il
metodo usato dalla commissione
politica. E risponde
all’avvocato ecclesiastico
Maurizio Proietti
secondo cui Zavoli gli avrebbe
rivelato di aver ricevuto
rassicurazioni di
non essere consegnato
all’Italia, se avesse fatto
certi nomi: «Sono stato
convocato dalla commissione
antimafia due volte
e la terza mi sono presentato
spontaneamente – ricorda
Zavoli, considerato
dagli inquirenti napoletani
e anche da quelli politici
sammarinesi il braccio
destro del boss Franco
Vallefuoco- non ho mai
ricevuto pressioni ma c’è
gente che ha parlato molto
più di me».
Zavoli annuncia, entro
una settimana, una lettera
alla stampa con la quale
riassumerà la sua posizione
e racconterà pubblicamente
la sua verità dei fatti,
dall’indagine napoletana
all’arresto sul Titano
dove, dalle galere dei Cappuccini,
chiese lui stesso
di essere sentito dall’Antimafia. (…)
OGGI
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo