San Marino. Salva stipendi, Tura (Cdls) si dimette: la responsabilita’ e’ della politica. Corriere Romagna

San Marino. Salva stipendi, Tura (Cdls) si dimette: la responsabilita’ e’ della politica. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Salvastipendi. L’amarezza della Cdls: «La maggioranza ha affrontato il problema con risposte ambigue» / Tura si dimette: «Sconfitta la politica» /
Anis: «La bocciatura del quesito è una vittoria»

SAN MARINO. Con 10mila voti governano il Paese ma non lasciano passare il referendum. Il giorno dopo l’amaro risultato sul “salva stipendi” –che non raggiunge il quorum per appena 600 voti-, è dura la riflessione che lascia intendere il segretario della Cdls Marco Tura, promotore del quesito che chiedeva di agganciare la busta paga all’inflazione: sull’onda dell’amarezza, si dimette. In settimana, sarà il consiglio confederale a decidere che fare della sua decisione. Ma, intanto, gli Industriali rispondono a tono: «La bocciatura del salva-stipendi è una “vittoria” dei cittadini di buon senso –dicono dall’Anis- che hanno scelto di non accettare questo tipo di meccanismo ingiusto e pericoloso per l’economia, già provata, della nostra Repubblica». Per Tura, non c’è sconfitta dei numeri, anzi: i sammarinesi hanno dato la propria preferenza. «E’ tuttavia sotto gli occhi di tutti la sconfitta, questa sì politica, dei due maggiori partiti della coalizione di governo. Due forze di larga tradizione popolare hanno infatti affrontato il problema delle paralisi contrattuali e della difesa delle retribuzioni dei lavoratori dando indicazioni volutamente ambigue agli elettori: uno lasciando una libertà di voto mascherata da no, l’altro indicando di votare scheda bianca», il riferimento è a Psd e Dc. (…)


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