San Marino. “Scoppia la pace in Tribunale”

San Marino. “Scoppia la pace in Tribunale”

Scoppia la pace in Tribunale

Vittoria su tutta la linea di Giovanni Canzio che ha fatto arretrare i falchi dell’una e dell’altra fazione premiando la competenza

Una seduta lampo quella del Consiglio Giudiziario Plenario che si è riunito ieri. Nel primo pomeriggio la riunione, che si prefigurava dovesse durare ore, era già conclusa e le decisioni tutte prese: quelle che ieri avevamo annunciato da queste pagine. Di fatto la linea Canzio vinche su tutti i fronti e raggiunge l’obiettivo più importante, quello di riportare finalmente pace in Tribunale. Dopo anni di scontri feroci, di giudici che hanno denunciato altri giudici, membri della commissione Giustizia che prima di riunirsi andavano in gendarmeria a fare denuncia nei confronti degli altri membri dopo le sedute segrete del Consiglio Grande e Generale convocate d’urgenza e con gli atti che una parte voleva riservati ed un’altra invece pubblici, in Tribunale è scoppiata la pace.

L’autorevolezza di Giovanni Canzio ha vinto su tutta la linea, non solo perché le sue proposte sono passate senza tante discussioni, ma anche perché ha saputo scegliere in base alle competenze senza lasciarsi condizionare dalle fazioni. La decisione sulla coppia dei due giudici d’appello Di Bona- Pierfelici, ha rappresentato la chiave di volta. Pensare che nelle file di una parte dell’opposizione la guerra nei confronti della Pierfelici non si è mai spenta, mentre nella maggioranza Di Bona veniva vista come l’incursione del nemico fra le file alleate. Quando, l’11 gennaio La Serenissima aveva pubblicato questi due nomi come probabili nuovi Giudici d’Appellole reazioni non sono mancate e la politica è giunta a chiedere verifiche politiche. 

Gli effetti anche se residuali e quindi minimali, si sono manifestati anche ieri durante il Plenario, quando nella votazione per la Pierfelici alle due astensioni/dialoganti dei Consiglieri di Libera (Boschi/Selva) si è aggiunto il voto contrario di Rf (Renzi), ma anche durante la votazione per la Di Bona la sorpresa non è mancata, con un voto negativo espresso da un membro di un partito di Governo (Alida Selva). Manifestazioni residuali dello scontro che tutti i cittadini auspicano essere ormai alle spalle. La parte togata del Consiglio Giudiziario infatti non ha avuto tentennamenti e si espressa unanimemente su tutte le nomine. Anche sulle altre che fanno emergere nomi già noti. Fra cui il Dott. Ferdinando Treggiari, uno dei due a cui era stata annullata la nomina di giudice d’appello, nominato Giudice per i rimedi straordinari in materia civile e il Prof. Luca Barchiesi nominato Giudice di Terza Istanza in materia Civile, il cui nome era balzato alle cronache per essere stato escluso come terzo dalla nomina dei due giudici d’appello e per la corposa relazione che produsse per ricorrere alla decisione che lo aveva escluso. Fra le nomine anche quella del Prof. Gianfranco Iadecola, giudice per i rimedi straordinari in materia penale che avrà l’immediato e ingrato compito di decidere sulle ricusazioni di Caprioli e Morsiani sui casi Mazzini e Titoli. Quindi le votazioni intervenute sui giudici d’appello Pierfelici e Di Bona, all’attenzione del Plenario la nomina all’unanimità dei due nuovi Commissari Francesco Santoni e Elisa Beccari, giovani sammarinesi che hanno maturato esperienza come Uditori già da alcuni anni.

Parole di stima profonda le ha espresse Giovanni Canzio sulle figure nominate con un pizzico di dispiacere per non aver potuto confermare nomine che in precedenza erano state adottate e con la previsione di procedere nel definire i ruoli di almeno altri due nuovi Commissari della Legge che a questo punto per ragioni di carriera e di competenze dovrebbero essere Emanuela Albani e Aurora Filippi. Un giudizio emerso dalla discussione deve essere reso noto: il caso Valeria Pierfelici può essere così definitivamente archiviato, affidando il ruolo ad una Giudice molto preparata e sarà l’unità di nuovo raggiunta dal Tribunale a sedare i prodromi di una guerra che sembrava non avere sbocchi. Giovanni Canzio non ha temuto di riconoscere le professionalità anche quando la politica dell’una e dell’altra parte intendevano continuare a guerreggiare.

Non è una cosa comune nella San Marino dei veleni.

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