E’ chiaro che gli speculatori hanno notevoli responsabilità nella distruzione del territorio, ma se i politici di turno non avessero fatto il Piano Regolatore del 1992 in piena complicità con loro, nell’orgia dei facili e ladreschi arricchimenti reciproci, avremmo un Paese vivibile e funzionale.
Il costo delle abitazioni sarebbe molto più basso ed accessibile per chi non ha la casa. Anche nel recente dibattito organizzato da Sinistra Unita ho sentito la protesta argomentata dei cittadini contro l’ulteriore degrado che cerca di apportare il governo in certe zone già degradate.
Non esiste una politica della casa.
Lo sviluppo caotico e incontrollato, favorito da capitali di cui non si conosce la provenienza, ha determinato la costruzione di migliaia di appartamenti inutilizzati mentre il 12% della popolazione non riesce ad avere una casa in proprio e vive pertanto in condizioni disagiate, ricevendo la carità(!) dallo Stato.
In tanti anni di promesse e di parole al vento, sono state trascurate le opere pubbliche e le infrastrutture necessarie al Paese delle quali non esiste neppure un piano. I governanti per avere visibilità si sono ridotti ad inaugurare rappezzi e asfaltature!
E’ necessario far emergere la centralità delle politiche di perequazione urbanistica e territoriale al fine di assicurare la vivibilità e il rinnovamento architettonico del Paese nel suo complesso.
Accadde oggi, pillola di
storia