San Marino. Simona Ceci, il ricordo di parenti, amici, colleghi

San Marino. Simona Ceci, il ricordo di parenti, amici, colleghi

Sabato 11 febbraio l’ultimo saluto a Simona Ceci. Così l’hanno ricordata parenti, amici colleghi

 

LEONARDO MAZZA

Sono un tecnico e non so fare grandi discorsi, ma ci provo. Vorrei parlare del grande dolore mio e della mia famiglia. Vorrei parlare della grande rabbia che ho dentro di me. Ma oggi parlerò d’amore per la Simo, che azzera il resto.
Sono un tecnico, facendo due conti, ho 62 anni, a 17 anni ho conosciuto la Simo, 62 – 17, 45 anni circa.
Ricordo il primo incontro come se fosse ieri. Festa del 3 settembre. Fuochi d’artificio. Incontro una ragazza che conoscevo, insieme a lei c’era un’altra ragazza, la Simo. Abbiamo parlato un po’, poi sono iniziati i fuochi d’artificio e per festeggiare la loro bellezza la Simo mi è saltata al collo. In quel momento ho pensato: lei sarà la mia ragazza. Non è stato facile perché per lei non era ancora lo stesso. 6 mesi, un anno, sono riuscito a farla innamorare di me, se fosse stato oggigiorno avrei ricevuto anche delle denunce per stalking.
Di li siamo partiti, lei suonava l’organo nella piccola chiesa di Casole, mi ha proposto di suonare la chitarra insieme a lei. Ci siamo sposati nel prato attorno a casa nostra, la promessa davanti a un altare scout; un corpo solo, un’anima sola, fino a che morte non ci separi.
Poi insieme abbiamo iniziato il cammino scout, per concretizzare maggiormente la nostra fede in Dio. Lo scoutismo dice: “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri”.
Poi sono arrivati i figli Samuele, Lorenzo, Elisa, che ora seguono il nostro cammino. Quando avevamo i figli piccoli la Simo se li portava con sé ai campi scout, lei era la parte forte del nostro corpo. È vero quando si dice che la donna è più forte dell’uomo.
Amava il suo lavoro, era realizzata, le piaceva, ma soprattutto diceva di lavorare con colleghi bravi e datore di lavoro disponibile e aperto a qualsiasi soluzione.
Non sempre era rose e fiori, abbiamo anche avuto discussioni e litigate, ma la maggior parte delle volte era lei a chiedere scusa, poi anche io, perché è stata lei a insegnarmelo. E ancora non aveva finito.
Negli ultimi momenti di vita mi ha detto: Leo aiutami, poi scusami, non ti farò dormire neanche questa notte.
Un amico mi ha detto che per capire e ricordare i momenti belli della nostra vita dobbiamo passare anche dei momenti brutti, per me e per la mia famiglia questo è il momento più brutto in assoluto, la fede vacilla, ma so che questa è la strada, il sentiero, la direzione intrapresa insieme alla Simo.
Cara Simo, scusa, vorrei dirti tante altre cose, non basterebbe una vita.Grazie per aver scelto me in questa vita, ora capisco il dolore di Maria sotto la croce. Grazie per la vita passata insieme. Ti saluto come ci salutavamo da ragazzi: Ciao Monci, “Moncicci che fortuna averti qui”

 

I NIPOTI

 

DOTT.SSA ALESSIA VALDUCCI, VALPHARMA
Cara Simona, sei e sarai sempre con noi! Insieme abbiamo trascorso 35 anni insieme in Valpharma, sei un pezzo di me, di noi. La tua professionalità, il tuo coraggio, il Tuo sorriso sono la forza di andare avanti. Hai sempre avuto una carezza, un pensiero, una parola di sostegno per ognuno di noi, attenta a tutti. Ci hai contagiato con la tua allegria vera. Ti immaginiamo ora in paradiso con uno striscione con scritto” forza Ragazzi, andate avanti, continuate il lavoro in Valpharma, anche per me”
Grazie Simona! Professionista, collega, amica

 

IL SALUTO DI JOANNE

Cara Simo, quando tua mamma mi ha chiesto di dire due parole, oggi, mi sono sentita onorata. In realtà non è che ci sia tanto da dire perché la sincerità era il tuo biglietto da visita. Non avevi paura di esprimere tuoi pensieri , nè di mostrare la tua vera essenza: inflessibile, ma premurosa con tutti. Non eri solo figlia, sorella, moglie, madrea, nonna e zia. Eri un’amica preziosa per tanti. Fortunati, coloro che hanno avuto, in un modo o nell’altro, un pezzetto del tuo cuore, perché tu, il cuore, ce lo mettevi sempre, e oggi siamo qui non solo per piangere la tua morte, ma soprattutto per celebrare la tua vita, perché non c’era giorno in cui non trasmettevi la tua contagiosa gioia di vivere che, sono sicura, lasci come preziosa eredità ai tuoi cari e a noi tutti. Un giorno ci rivedremo, Simo, ma nel frattempo non mancare di venire a trovarci nei nostri sogni. Puoi sicuramente riposare in pace, ora, perché quaggiù hai fatto un gran bel lavoro. Ciao Simo La tua Jo

 

CORO SAN FILIPPO NERI

Pensieri per te, Simo

Carissima Simo,
il ‘tuo’ Coro vuole salutarti con lo stile che ben conosci: gioioso e in sincera amicizia, con pensieri raccolti e riuniti in un unico armonico discorso di gruppo, perché in un Coro i solisti servono sì a rendere più bello, profondo e d’effetto un canto ma hanno pur sempre bisogno del sostegno di tutte le altre voci.
Quando Sr. Paola ci ha proposto come Santo protettore e ispiratore San Filippo Neri, il Santo della gioia e anche il santo conosciuto per essere un po’ burlone, subito abbiamo accettato perché perfetto per noi e per il nostro gruppo vivace e rumoroso, sempre in movimento.
Quante volte durante le prove, a ogni stacco dei musicisti che dovevano capire gli attacchi o correggere le tonalità, noi coristi partivamo a chiacchierare e tu ci riprendevi alla ‘state buoni se potete’, con gentile rimprovero.
A quante ‘messe cantate’ abbiamo partecipato eh cara Simo…e questa non è solo una battuta scherzosa, ma è pura verità, dimostrata dai tantissimi impegni stabiliti con condivisa organizzazione nei nostri periodici calendari.
Quante liturgie domenicali, battesimi, matrimoni, sacramenti dei ragazzi, funerali, ottavari, eventi diocesani, riti pasquali e messe di Natale abbiamo ‘animato’ con il canto e la musica sempre, e solo, per far ‘sentire’ l’amore di Dio per ciascuno di noi in ogni occasione della vita, festosa o triste che fosse e per dare dignità e solennità a ogni celebrazione.
Tu, come un vero maestro d’orchestra, riuscivi persino a dirigere contemporaneamente noi e l’assemblea pur di far pregare cantando tutta la comunità.
Tutti lo sanno, Simo: per te dirigere il Coro non era solo insegnare nuovi canti o controcanti, o cercare di sincronizzare tutte le nostre diverse voci, tu coinvolgevi chiunque volesse cantare o suonare in parrocchia e lo facevi sentire subito indispensabile per il gruppo.
Per questo, con tutto il cuore, vogliamo dirti carissima Simo:
Grazie per tutti questi anni insieme, siamo stati fortunati ad averti come Direttrice e soprattutto come amica. Rivolgeremo un pensiero speciale a te ad ogni tramonto che con le sue bellissime sfumature ci ricorderà i tuoi coloratissimi capelli.
Grazie per la tua dolcezza ma anche per la tua tenacia, per la tua pazienza nel rispettare i tempi di ciascuno, grazie per la tua voce, per i tuoi occhi che ci hanno diretto anche con la mascherina, per il tuo entusiasmo e per il tuo esserci sempre, per la tua capacità di valorizzare tutti e per il tuo tempo donato, grazie per le risate nelle serate di prove ma anche
per il tuo richiamarci all’ordine quando era necessario. Grazie per la tua fede vissuta. Sei stata e sarai sempre la nostra direttrice del Coro.
Grazie per tutti i ricordi vissuti insieme, non solo in chiesa ma anche in altre festose occasioni come, ad esempio, le serate anni ’80 ’90: ecco Simona, vogliamo ricordarti scatenata in pista come questa estate al Bruno Reffi, piena di energia e spensieratezza. Il tuo sorriso e la tua
forza sono stampate nel nostro cuore. Ciao meraviglia di Dio!
Simo, strumento di Dio. Messaggera a tutti gli effetti.
Hai trasmesso le Sue parole a ritmo incessante e con voce eletta.
Non solo con rito cristiano ma avventurandoti anche nei canti gospel, cantando addirittura in un’altra lingua pur di diffondere la gloria di Dio tra tutti gli uomini.
Praise The Lord cara Simo.
Cara Simona è difficile mettere in parole i sentimenti che proviamo. Ma di una cosa siamo certi, sarai sempre la nostra guida, esempio e voce quando ci troveremo nelle difficoltà.
Cara amica e sorella in Cristo veglia su di noi e fa’ che possiamo sempre cantare come tu ci hai insegnato.
Grazie Simo, per averci insegnato ad amare e servire gratuitamente e con gioia, grazie per averci fatto vedere cosa significa mettere a frutto il più possibile ogni talento che Dio ci dà.
Grazie per averci dimostrato con la tua vita cosa significa l’amicizia, la musica, il valorizzare e accogliere tutti in Cristo senza scuse e senza tentennamenti ma nella piena fiducia nel Suo amore �
Adesso cara Direttrice, sei stata richiesta per un altro importantissimo servizio che il Maestro Monsignor Frisina può solo sognare: dirigere il Coro degli angeli in Paradiso alla presenza di nostro Signore e di tutti i Santi e intercedere sempre per tutti noi e specialmente per i tuoi cari �
Abbiamo cantato tantissimo insieme Simo, per questo vogliamo dedicarti un ultimo omaggio…una ‘poesia’ formata da tanti significativi ritornelli che ci unirà a te per sempre in un unico canto.
Dio le ha dato un cuore grande, come la sabbia del mare,
nel suo silenzio ha accolto il mistero.
Rimase nascosta in terra con umiltà,
insegnandoci che amare è servire!
Ma poi il Signore le ha detto: tu sei preziosa ai miei occhi
vali più del più grande dei tesori.
Offri la vita tua, come Maria ai piedi della croce,
perché dà la vita solo chi muore.
Si aprono i cieli soltanto per Lei.
Ed ella rispose: Eccomi Signor, vengo a te mio Re, che si compia in me la tua volontà!
Come tu mi vuoi, io sarò. Dove tu mi vuoi, io andrò
Questa vita io voglio donarla a te, ti do il mio cuore per sempre se vuoi
tu dammi l’amore che non passa mai.
Il più bel fiore in paradiso ora nei cieli risplenderà

 

PATRIZIA BARTOLETTI

Ritengo doveroso portare la mia testimonianza, anche a nome di tutti gli scout (capi e ragazzi) che hanno condiviso parte del loro cammino con la Monci.
Ci siamo conosciute nel 1984, quando Leo e Monci sono stati promotori, insieme a Don Eligio Gosti, del progetto di riapertura del gruppo scout di San Marino Città.
Per poter apprendere il metodo scout hanno entrambi iniziato il servizio nelle unità del gruppo scout di Borgo Maggiore, la Monci nel reparto femminile insieme a me.
La Monci e Leo hanno sempre testimoniato, come singoli e come coppia, non solo a parole ma con le loro scelte di vita e le loro azioni la fede cristiana e il metodo scout, in cui credono fermamente, contagiando chiunque abbia avuto la grazia di incontrali.
Sono innumerevoli gli aneddoti, ne racconto uno emblematico: nell’estate del 1987, qualche giorno dopo del loro matrimonio festoso e inclusivo, si è tenuto il campo estivo del reparto femminile di Borgo Maggiore, di cui io ero una giovanissima capo reparto e la Monci aiuto capo reparto. Pensavo che dopo il matrimonio, come tutte le coppie appena sposate, sarebbero partiti per il loro viaggio di nozze, quindi sapevo di dover portare avanti da sola le attività con le ragazze del reparto durante il campo estivo. Quando la Monci e Leo sono venuti a conoscenza che da sola non avrei potuto portare le ragazze in uscita di reparto sul Gran Sasso, facendole perdere una delle esperienze più avventurose e formative del campo estivo, non hanno esitato a modificare il programma del loro viaggio di nozze, raggiungendoci al campo in Abruzzo, e grazie alla loro presenza ed aiuto, abbiamo conquistato tutti insieme la vetta del Gran Sasso e ai piedi della croce di ferro abbiamo cantato, come da tradizione, il canto “Insieme” con i nostri cuori che scoppiavano di gioia!

Per quanto riguarda il metodo scout, la Monci amava moltissimo gli insegnamenti contenuti nell’ultimo messaggio che Baden Powell (fondatore dello scautismo) ha lasciato ai suoi esploratori.

Ecco un estratto di questo testamento spirituale:
“Io ho trascorso una vita molto felice e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettanto felice.
Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie.
Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto.
Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Procurate di lasciare questo mondo un pò migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere “fatto del vostro meglio”. “Siate prearati” così, a vivere felici e a morire felici: mantenete la vostra promessa di scout, anche quando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo.”

Canto INSIEME

Insieme abbiam marciato un dì
per strade non battute,
insieme abbiam raccolto un fior
sull’orlo di una rupe.

Insieme, insieme è un motto di fraternità
insieme nel bene crediam, crediam.

Insieme abbiam portato un dì
lo zaino che ci spezza,
insieme abbiam goduto alfin
del vento la carezza.

Insieme, insieme …

Insieme abbiamo appreso ciò
che il libro non addita,
abbiam compreso che l’amor
è il senso della vita.

Insieme, insieme …

 

 

 

 

 

 

 

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