Informazione di San Marino. “Sproporzione tra lavoratori statali e privati, Mussoni rompe il tabù”

Informazione di San Marino. “Sproporzione tra lavoratori statali e privati, Mussoni rompe il tabù”

Il Capogruppo Dc alla trasmissione di Rtv Palazzo pubblico: “Non possiamo avere persone che sono in garanzia e in tranquillità fino al 27 e un’altra parte del Paese che invece deve competere e correre e magari rischia di non arrivare a fine mese”.

“Farò una azione che non so se sarà personale o di gruppo, dove renderò noto uno schema che ho fatto in cui si raffrontano i benefici e le prerogative del pubblico e del privato e lo vorrò mettere a dibattito pubblico”.

Lo ha dichiarato il capogruppo della Democrazia Cristiana, Francesco Mussoni durante la trasmissione di Rtv, Palazzo Pubblico, di fatto aprendo quello che da sempre è stato considerato una sorta di tabù per la politica, ancorché nel paese più di una volta i dipendenti pubblici siano stati indicati come dei “privilegiati” rispetto ai dipendenti privati.

“Rispetto alla macchina pubblica – ha spiegato Mussoni – io ho fatto un richiamo alla politica di fare delle politiche serie. Servono scelte di innovazione, cambiamento e ristrutturazione”.

Quindi il riferimento al debito pubblico che da un lato non si ammette esplicitante che sia servito e serva anche per coprire la spesa corrente, tra cui il costo della macchina pubblica, dall’altro però se ne lega l’utilizzo all’efficientamento della Pa, che deve comunque accompagnare lo sviluppo che deve essere spinto con il debito.

“Il debito pubblico – ha detto Mussoni – presuppone la capacità di riorganizzare lo Stato laddove necessario. La macchina pubblica va riorganizzata perché è quanto di più lento oggi possa generare innovazione e crescita del paese.

Questo va fatto con le garanzie, con gradualità, ma con una collaborazione da parte di tutti. Io – dice rivolgendosi a forze politiche di maggioranza e opposizione – ho paura di un paese che si divide, perché nelle riforme che dovremo fare lo schema Tizio contro Caio non funziona. Il tema della macchina pubblica – ribadisce – non è stato toccato più di tanto e ho fatto un battuta anche al Segretario Ciavatta uscente e al segretario Tonnini uscente, che avevano insieme rappresentato la macchina pubblica sostanzialmente, Rete si era presa questa responsabilità: ci sono state delle azioni, ma tutto timido. Non c’è stata la volontà, ma di tutte le forze politiche, di affrontare questo tema. Questo non vuole dire penalizzare qualcuno, ma riorganizzare una macchina in funzione moderna, perché è ancora guidata da norme degli anni ‘70, ‘80 e ‘90.

E’ ora di mettere in chiaro le situazioni – ha aggiunto – e poi voglio vedere chi fa la politica per parlare alla pancia dei cittadini e chi fa la politica per affrontare i temi e accompagnarli in un percorso futuro”. E’ evidente che toccare la Pa, grande bacino di consensi e di voti, non una posizione comoda. “E’ una lettura che faccio da anni – ribadisce comunque Mussoni – di una necessaria riorganizzazione che noi classe politica abbiamo il dovere di fare per le future generazioni”. Quindi aggiunge: “Se debito pubblico che vuole dire anche crescita dell’economia e dovrà esserlo, significa anche ristrutturazione dell’esistente”.

La considerazione finale del Capogruppo del Pdcs è diretta: “In questo Paese non possiamo avere persone che sono in garanzia e in tranquillità fino al 27 del mese e un’altra parte del Paese che invece deve competere e correre e magari rischia di non arrivare a fine mese. E queste non sono chiacchiere, ma la realtà di quello che è successo in questi anni”. Conclude Mussoni.

Una posizione che non mancherà di fare discutere.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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