Rita Rocchetti di Nq Rimini San Marino: Un episodio sul quale si chiede chiarezza a fronte di una spesa da 9 miliardi delle vecchie lire / Crac Banca del Titano, Stato parte lesa / Approvata all’unanimità dal Consiglio grande e generale un’istanza d’Arengo per il recupero delle somme sborsate
SAN MARINO – Lo Stato si costituirà parte civile per recuperare le somme scucite a favore della Banca del Titano. Dopo anni di silenzio, ieri in chiusura di seduta, il Consiglio ha approvato all’unanimità (e con voto palese) un’istanza d’Arengo che chiedeva appunto di esercitare l’azione civile per rientrare in possesso del denaro erogato alla banca, dopo la scoperta, nel 2006, di un buco da 10 milioni di euro e il crac dell’istituto. Per questa vicenda solo i cittadini hanno pagato: si era calcolato circa 500
euro a testa, mentre per l’ex direttore Adriano Pace e i due imprenditori marchigiani con lui indagati (Stefano Marangoni e Maurizio Frezza), condannati in primo grado, è poi intervenuta la prescrizione e quindi l’archiviazione del procedimento. “L’istanza – ha detto ieri Ivan Foschi di Su – richiama l’attenzione su un episodio oscuro e sulle ingiustificate spese da 9 miliardi di lire. Uno scandalo ancora aperto. (…)
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