Francesco
Mussoni, Segretario di Stato al Lavoro, si chiede se sia legittimo l’uso delle intercettazioni da parte della magistratura italiana nei confronti di un capo di Stato estero, riferendosi all’intercettazione riportata oggi dal quotidiano “La Repubblica” relativa all’incontro del 27 Novembre 2009 tra i Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino ed il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ne parla l’Agenzia Dire
L’ex Capitano Reggente, tirato in ballo dalla intercettazioni di una
telefonata con il faccendiere Valter Lavitola, pubblicate oggi sul
quotidiano “la Repubblica”, prende la parola in Aula per dare un segnale
di “serieta’”. Riprende quindi i contenuti della nota stampa diffusa in
mattinata spiegando che quando, nel 2009, ricopriva la piu’ alta carica
dello Stato, aveva cercato “strade percorribili” per un incontro con il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Prima della presentazione
al vertice della Fao- chiarisce- ho avuto modo di conoscere il
consigliere politico del premier, Lavitola, e ho ritenuto utile fargli
una telefonata per accreditarmi in vista di un incontro con il
presidente”. Ma soprattutto, Mussoni pone una domanda ai consiglieri:
“Vorrei che qui smettessimo di ragionare da sammarinese contro
sammarinese- manda a dire- e che qualcuno in quest’Aula si chieda se sia
legittimo l’uso delle intercettazioni nei confronti di un capo di Stato
estero da parte della magistratura italiana”. A riguardo, il segretario
di Stato promette di voler andare fino in fondo: “Mi attivero’ con il
governo per verificare la legittimita’ del ricorso a questi strumenti”.
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