Corriere Romagna San Marino: Dopo il colpo inferto da “Ballarò”, Pasquale
Valentini e Pier Paolo Fabbri rispondono agli attacchi di “Terra” / Il Titano si difende: l’evasione è leggenda / La Finanza di Rimini non molla: ogni sammarinese importa quattro auto
SAN MARINO. San Marino paese di evasori fiscali, «una leggenda». Ha un sapore diverso il servizio andato in onda domenica, in seconda serata, su Canale 5 – la trasmissione è “Terra!” di Toni Capuozzo – e dedicato a San Marino: il segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini e il presidente dell’associazione bancaria Pier Paolo Fabbri difendono il sistema dagli attacchi e “rispondono” all’ultima puntata di “Ballarò” dove il Titano era raffigurato come il covo dei furbetti. L’immagine che ne esce è quella di un paese cambiato, impoverito dallo scudo fiscale e dalla lotta italiana all’evasione, e che cerca in ogni modo di seguire le orme imposte dall’Europa e dall’Italia nella lotta ai mali “finanziari”: la mafia e l’evasione fiscale. Ma non manca la voce della Finanza di Rimini che, coi numeri, destabilizza la difesa del Titano: «Ogni sammarinese importa quasi quattro autovetture all’anno – rappresenta il colonnello Gianfranco Lucignano, a capo del Nucleo di polizia tributaria -: non possono essere destinate tutte al mercato locale». E al di là della già nota “distanza” tra il Titano e la Finanza di Rimini, ad emergere è l’assenza dell’Italia: a farla notare è il presidente Fabbri che ricorda come lo scambio di informazioni, anche a livello fiscale, e voluto da San Marino per dare una mano all’Italia alla lotta ai reati finanziari, resti ad oggi ancora uno sforzo unilaterale non ancora recepito da accordi bilaterali: «E’ come essere innamorati e non essere corrisposti».
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