San Marino. UDS: “A fine legislatura due passi importanti per la lotta alla violenza di genere”

San Marino. UDS: “A fine legislatura due passi importanti per la lotta alla violenza di genere”

“UDS ha seguito con grande interesse la promulgazione del decreto n. 62 del 20 marzo 2024 che introduce modifiche alle normative sulla Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere”.

Lo scrive l’Unione delle Donne Sammarinesi.

“Come specificato nelle premesse – osserva UDS – si tratta di un provvedimento che discende anche dall’ordine del giorno del 24 febbraio 2023 che era scaturito in Consiglio Grande e Generale dalla discussione sull’istanza d’Arengo presentata dalle attiviste di UDS il 2 ottobre 2022: l’istanza, bocciata ma ripresa dall’odg, chiedeva che venisse data attuazione alle raccomandazioni del GREVIO, un organismo di monitoraggio dei diritti umani che ha il compito di controllare l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (conosciuta come Convenzione di Istanbul) da parte dei paesi che, come San Marino, l’hanno sottoscritta. Il GREVIO, in seguito a una visita di monitoraggio nel settembre 2020, aveva evidenziato alcune lacune nella normativa sammarinese e con la propria istanza UDS aveva inteso sollecitare la politica a intervenire”.

Ancora UDS: “Anche se a fine legislatura e anche se con la forma del decreto delegato, e non – come sarebbe auspicabile – di una legge unitaria che coordini l’intera materia a riguardo, il provvedimento ha comunque il merito di introdurre una serie di importanti integrazioni, che cercano di seguire le raccomandazioni del GREVIO. In primis accoglie la richiesta di delineare un reato specifico per la violenza psicologica che criminalizzi efficacemente “tutti gli atti che danneggiano gravemente l’integrità psicologica di una persona”, come prevede l’articolo 33 della Convenzione di Istanbul, e tocca anche gli altri ambiti che erano stati indicati dal rapporto. Resta tuttavia incomprensibile per quale ragione si sia ritenuto di dover aggiungere l’espressione “gravemente” nell’articolo relativo alle molestie sessuali, che gravi e inaccettabili lo sono sempre e in ogni caso. La normativa rimane frammentaria e dispersa in diversi testi legislativi, col rischio che possano esservi difficoltà di applicazione. Ad ogni modo, è importante evidenziare lo sforzo fatto e la sempre maggiore sensibilità nei confronti del problema”.

UDS plaude inoltre “al Piano nazionale pluriennale sull’eliminazione della violenza e delle molestie e delle discriminazioni nel mondo del lavoro, che recepisce quanto stabilito della Convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro adottata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2019. Il piano nazionale, firmato da tre Segreterie (Lavoro, Sanità, Interni), da tutte le organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali ANIS, Osla, Usc, Usot, prevede l’impegno di tutte le parti firmatarie a promuovere attività di formazione per datori e datrici di lavoro e lavoratori e lavoratrici per contrastare e prevenire le molestie sul luogo di lavoro, prevedere misure di sostegno alle vittime di molestie e identificare i settori lavorativi più a rischio di violenza di genere. Come più volte ribadito da UDS, l’attività di formazione e sensibilizzazione in tutti i luoghi della società è la base necessaria per creare comportamenti virtuosi, che sappiano non solo reagire in maniera reattiva alle molestie, con le opportune misure correttive, ma che soprattutto costruiscano una cultura del rispetto, che serva come prevenzione alla violenza.
UDS quindi si augura che le attività previste dal piano nazionale, come ad esempio quelle formative e normative, vengano presto attuate da tutte le associazioni datoriali. In relazione a quest’ultimo punto, spiace costatare che all’appello delle parti firmatarie manchi UNAS”.

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