Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Vulcano2, usura interessi del 50% per impadronirsi delle aziende / Imprenditori strozzati da Cervia a Termoli poi le minacce e le azioni estorsive commesse anche “nella Repubblica di San Marino”
Altro episodio di usura e, poi, di estorsione, attraverso il quale il clan, capeggiato da Vallefuoco, ottiene anche il controllo, diretto o indiretto, di attività imprenditoriali e commerciali dalle quali poi ottiene fatture, assegni e titoli da scontare presso banche. Un altro fatto che si aggiunge al già ampio quadro delle attività del gruppo capeggiato da Vallefuoco. Altro episodio nel quale il Pm Enrico Cieri richiama San Marino come locus commissi delicti, cioè luogo dove è stato commesso il reato contestato. Stavolta la vicenda, che il Pm di Bologna richiama nelle 30 pagine di avviso di conclusione delle indagini per Vulcano2, riguarda un imprenditore romagnolo. Tutto parte da un prestito a usura fatto ad un imprenditore commerciale di Cervia, al quale Valelfuoco e Zavoli avevano consegnato la somma di 10mila euro con l’impegno di restituirne 15mila entro otto giorni dal prestito. Non solo quindi, interessi del 50%, ma restituzione in otto giorni. Il reato viene commesso, specifica il Pm Cieri, a Cervia e nella Repubblica di San Marno nel mese di marzo-aprile 2008. L’imprenditore, come era prevedibile, allo scadere dell’ottavo giorno non riesce a restituire l’importo. Scatta così l’estorsione mascherata da recupero crediti. Arrivano le minacce anche verso i familiari. Fino a che, la vittima chiede aiuto ad un socio in affari, un imprenditore di Termoli, che si accolla il debito. A quel punto anche questo secondo imprenditore cade vittima delle pretese estorsive del gruppo Vallefuoco e a sua volta viene minacciato dai membri del gruppo criminale. (…)
