Covid, visite nuovamente sospese al Casale La Fiorina, parenti degli ospiti sul piede di guerra

Covid, visite nuovamente sospese al Casale La Fiorina, parenti degli ospiti sul piede di guerra

Visite sospese alla casa di riposo, familiari indignati e sul piede di guerra

ANTONIO FABBRI – Visite sospese al Casale La Fiorina causa Covid, familiari indignati sul piede di guerra. Dopo la comunicazione arrivata via messaggio ai familiari degli ospiti della casa di riposo, che rendeva nota la nuova sospensione delle visite, si è levata la protesta dei familiari che si sono messi in contratto tramite un gruppo Whatsapp denominato “Comitato La Fiorina”. “Sono due anni che li possiamo vedere con il contagocce – protestano – 15 minuti attraverso una camera degli abbracci; non li fanno mai uscire – lamentano – molti di loro hanno necessità a dire dei medici stessi di avere molti contatti con la famiglia in quanto malati neurologici e solo il contatto con le persone care attenua il progredire della malattia. Invece non li vediamo per mesi e alla fine li troviamo molto peggiorati…”.

E’ stato comunicato ai familiari degli anziani che la direttiva della nuova di chiusura alle visite è arrivata dalla Direzione sanitaria ed eseguita dalla Direzione del casale per ragioni di sicurezza dovute al manifestarsi di un nuovo focolaio di contagi Covid. Ma i familiari sono ormai esasperati dalla situazione che si ripete ciclicamente e, facendo riferimento al Decreto del governo che ha sancito la fine dell’emergenza, ritengono che la decisione di chiusura non sia legittima. “Vengono emanate direttive di chiusura alle visite senza nessuna validità, dei semplici messaggini al telefono senza che arrivi una direttiva scritta dall’Iss e firmata”, lamentano.

Poi i famigliari parlano di “personale allo stremo e non sufficiente, medici che se ne sono andati e noi a casa non veniamo messi al corrente, quando molti probabilmente avevano fiducia in loro e ora non si sa chi prenderà il loro posto…”  I famigliari lamentano che le vaccinazioni dovevano garantire una gestione pressoché normale e invece chiedono: “A cosa serve tenerli reclusi se il virus dentro c’è ugualmente, come fuori?”.

Il gruppo di familiari indignati per questa nuova sospensione delle visite, si è già rivolto a un legale che sta predisponendo una lettera da indirizzare alla Direzione dell’Iss per conto dei famigliari.

Dalla direzione del Casale, intanto, hanno risposto ai familiari che l’hanno contattata con l’auspicio è che la situa[1]zione possa risolversi entro al massimo dieci giorni, ma questa ennesima chiusura amareggia, addolora e indigna i familiari già per lunghi periodi costretti a non poter fare visita ai loro cari.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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