Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino, a proposito dell’arresto, sabato scorso, di Roberto Zavoli (Livio
Bacciocchi e Oriano
Zonzini), inchiesta FinCapital: Il suo legale; “L’esigenza di custodia cautelare in carcere è un fulmine a ciel sereno”
Una decina di interrogatori fiume, “durati anche sei ore, dove il rischio di entrare in contraddizione è altissimo, l’esigenza di custodia cautelare, in carcere è un fulmine a ciel sereno”.
Così si sfoga Stefano Caroli, avvocato di Roberto Zavoli, arrestato sabato pomeriggio poco prima di Livio Bacciocchi.
(…) Il legale Caroli vedrà Zavoli solo oggi e poi capirà meglio la situazione. Ma quell’arresto proprio non gli va giù.
Il primo mandato di cattura da Napoli risale a settembre, insieme a quelli eseguiti di Bacciocchi e Vallefuoco, mentre il suo e quello di Zonzini, non erano mai stati portati a compimento: “Il giorno che Bacciocchi torna libero hanno emesso il fermo. Da cinque mesi – prosegue Caroli – era stato colpito da un divieto di espatrio, forse per evitare che potesse parlare con i giudici italiani e che facesse i nomi di qualche politico“.
D’obbligo chiedergli se questo non potesse avvenire anche con i magistrati sammarinesi. “A San Marino c’è più vicinanza … questa almeno è l’impressione che mi sono fatto”.
L’articolo termina richiamando il ‘pactum sceleris‘, che figura nel comunicato
stampa della Dda, Napoli, firmato da Alessandro Pennasilico. La descrizione pesa come un macigno sulla politica del Titano, sebbene in otto mesi nulla di più di questo sia ufficialmente emerso.