Scambio informazioni, dibattito in Consiglio. Agenzia Dire Torre 1

Scambio informazioni, dibattito in Consiglio. Agenzia Dire Torre 1

ITALIA-S.MARINO. SCAMBIO INFO IN AULA, 30 ISCRITTI A PARLARE 

VALENTINI: “ORA LA BLACK LIST NON E’ PIU’ TOLLERABILE”

Il progetto di legge sullo scambio di informazioni e’ un “provvedimento di sistema” perche’ “espressione della quasi totalita’ delle forze politiche sammarinesi”. Approda al suo ultimo step consigliare la normativa “sull’assistenza in materia fiscale e civile e penale attraverso lo scambio di informazione”, presentata in Aula dal relatore unico Stefano Macina, consigliere del Psd. Nell’impianto normativo sammarinese si introduce quindi lo scambio di informazioni finanziarie disciplinato sul modello Ocse e sulle piu’ recenti norme dell’Ue. Dal dibattito consigliare, in cui sono previsti trenta interventi e che proseguira’ in seduta notturna, emerge un unanime riconoscimento dell’importanza del provvedimento, sia per i contenuti sia per il suo valore politico.
    Lo stesso rappresentante del partito di opposizione, di cui il testo porta la firma, sottolinea quindi come il progetto sia il risultato di un’ampia convergenza maturata in Commissione consiliare dove ha ottenuto 15 voti a favore e due astenuti.
 “La normativa che disciplina lo scambio di informazioni- spiega Macina- va a comporre il mosaico di una serie di leggi approvate dal Consiglio, dalle normative antiriciclaggio a quella sulla riservatezza, tutte norme importanti per confermare la scelta fatta dal Paese di andare verso la trasparenza”. Pero’, sottolinea il relatore, queste norme comportano un cambiamento di sistema e “cio’ implica che c’e’ una fase di transizione che va governata e gestita”. Macina conclude mettendo cosi’ in guardia dai rischi: le leggi non bastano, “serve un salto culturale da parte di tutti, siamo di fronte a una fase di transizione che ritengo ha necessita’ di intesa tra gli attori principali che la devono governare, quindi governo, associazioni bancarie e finanziarie e vigilanza”.
    Il capogruppo del Psd, Claudio Felici, da’ man forte al relatore, sottolineando come il provvedimento sia “un segnale di cui il Paese aveva bisogno”. Ovvero quello di dimostrare che “San Marino non sta scherzando, ma fa sul serio”. La politica vuole quindi inviare un messaggio chiaro per dimostrare che “siamo a un punto di non ritorno”, prosegue Felici. Il Psd, in sintesi, proponendo il progetto di legge sullo e coinvolgendo la maggioranza nella sua elaborazione conclusiva, si fa portavoce di “un passaggio di sistema che ha coinvolto tutti”.
    Il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, esprime tutta la sua soddisfazione per i contenuti del progetto e per il suo significato politico. La futura legge infatti “chiarisce in modo inequivocabile- commenta Valentini- come il nostro Paese scambia le informazioni con gli Stati con cui ha accordi bilaterali”. Ma non solo: “Compie un ultimo passo possibile- prosegue il segretario- dimostrare, dove ci sono negoziati parafati ma non ancora firmati, che il Paese e’ gia’ pronto a scambiare informazioni su richiesta, unilateralmente, secondo il modello Ocse”. In questo modo, “San Marino non potra’ piu’ tollerare che gli si addebiti l’etichetta di Paese non collaborativo”, incalza Valentini: “Non ci sono piu’ ragioni per additare a San Marino una non volonta’ di non aderire agli standard internazionali”. Il segretario di Stato evidenzia un “terzo significato che va oltre il provvedimento”, ovvero “quello di aver trovato un punto di convergenza fra le proposte di opposizione e quelle della maggioranza”.
    Voce polemica e’ invece quella di Federico Pedini Amati, consigliere del Psrs, che prima ricorda come il suo partito abbia presentato un progetto di legge analogo nell’ultimo semestre, a dimostrazione che “anche il mio partito- spiega- aveva valutato che la direzione dello scambio automatico e’ necessaria per rendere San Marino in linea con i Paesi europei”. Poi pero’, Pedini Amati bacchetta il segretario Valentini e la maggioranza: “Non si puo’ venire in Commissione finanze con una legge assolutamente stravolta rispetto quella depositata del Psd”. Per una legge di questa portata, al contrario, sostiene il socialriformista “andava avviato un confronto con tutte le forze del Consiglio”, e non solo tra Patto e socialisti e democratici. Plaude invece all’esito della collaborazione Marco Gatti, segretario Pdcs: “Credo sia stato fatto un ottimo lavoro”, sostiene. “Abbiamo ora una norma che regola lo scambio di informazioni sia in presenza di accordi, sia in assenza, ma in presenza almeno di una parafatura”.
 Gatti sintetizza i contenuti della legge: “San Marino scambia le informazioni su richiesta con i Paesi con cui e’ avviata trattativa- chiarisce- e’ un passaggio che anche a livello internazionale avra’ un peso”. Perche’ d’ora in poi, “per assurdo ci troviamo in una situazione in cui San Marino si trovera’ a dare informazioni a Paesi che non gliele daranno”. Infine, “se portiamo a casa con il voto di tutti questo Pdl- conclude lo scudocrociato- e’ possibile dimostrare che il percorso verso la trasparenza non e’ di facciata”.     Da parte dell’Upr si riconosce che il provvedimento “serve al Paese”. Nicola Selva, consigliere dell’Unione, riconosce pero’ che la scelta di trasparenza “andava fatta con un accordo politico, oltre che tecnico con l’Italia”. Punto su cui il governo ha fallito.  Anche Selva lamenta lo stravolgimento del testo originario del Psd:  “Ma se il suo obiettivo finale e’ la normalizzazione dei rapporti con Roma- conclude- nessuno e’ contrario alla collaborazione”.
     

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