Sono 79 i bimbi nati con il doppio cognome a Rimini l’anno scorso

Sono 79 i bimbi nati con il doppio cognome a Rimini l’anno scorso

Sono 79 i bimbi nati del 2023 registrati alla nascita con il doppio cognome. L’assessore ai Servizi Civici del comune di Rimini, Francesco Bragagni: “Una scelta di parità nella narrativa familiare”. 

“Su un totale di 942 nuovi nati, dalla banda dati degli uffici dell’anagrafe di Rimini emerge che sono 79 i bimbi nati nel 2023 a cui i genitori hanno affidato il doppio cognome. È il primo bilancio simbolico dell’andamento di questa nuova possibilità di attribuzione che è stata introdotta a seguito alla decisione della Corte Costituzionale n. 131 del 27 aprile 2022 e alla successiva Circolare del ministero dell’Interno n. 63 del 1° giugno 2022 che ha cancellato l’automatismo del patronimico (il cognome paterno), valorizzando l’accordo tra i genitori nell’assegnazione del cognome”, fa sapere in un comunicato il Comune di Rimini.

La tendenza a Rimini, dunque, “si colloca in linea con quella nazionale che, stando a un primo studio pubblicato nei mesi scorsi sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali, si attesterebbe tra il 5 e il 18% (presi in considerazione in particolare i territori del Nord Italia)”.

E ancora: “Dei 79 nati nel 2023, 17 sono stati registrati allo Stato Civile, mentre 62 alla direzione sanitaria. All’interno di questo quadro non sono contemplati i neonati figli di cittadini stranieri, i quali potrebbero aver ricevuto il doppio cognome in base alle leggi dei loro rispettivi Paesi di origine”.

Il processo per il doppio cognome “è semplice e accessibile: basta che i genitori comunichino tale scelta all’Ufficiale di Stato Civile o all’addetto della direzione sanitaria preposto a ricevere le dichiarazioni di nascita, senza ulteriori formalità”.

“Penso che il doppio cognome non si limiti a un atto formale, ma costituisca una vera e propria dichiarazione di parità e inclusione – spiega l’assessore ai Servizi Civici del comune di Rimini, Francesco Bragagni -. I genitori, con questa scelta, contribuiscono a costruire una narrativa familiare paritaria, dove uno dei due non sia più importante o autorevole dell’altro in base al genere. È il riflesso di un cambiamento sociale e culturale verso la parità tra uomo e donna, che passa anche da decisioni linguistiche e di carattere simbolico, le quali, oltre a fungere da indicatore di un determinato modo di pensare collettivo, hanno un potere trasformativo, culturale. L’opzione del doppio cognome, dunque, non va intesa come un mero atto burocratico, ma come il tassello di una visione più ampia di parità dei ruoli nella coppia. Per questo invito la cittadinanza a valutare tale opzione”.

“Ovviamente, trattandosi di una novità, bisogna attendere qualche anno perché le famiglie, correttamente sensibilizzate e informate, applichino questa importante opportunità – aggiunge Bragagni -. Un’opportunità che però, come già detto, penso pecchi di qualche vulnus sotto il profilo legislativo: da un lato il nodo sull’ereditarietà, per evitare una moltiplicazione eccessiva di cognomi nei passaggi generazionali, e dall’altro lato la mancanza di una legge specifica per chi decide di aggiungere nella propria carta di identità il cognome materno. Su questo serve un provvedimento da parte del Parlamento per fare chiarezza sulle questioni ‘pratiche’ correlate a tale attribuzione”.    

Tutte le informazioni necessarie “sono disponibili sul sito ufficiale del Comune di Rimini al seguente link: https://www.comune.rimini.it/servizi/dichiarazione-di-nascita”.

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