Sul caso Zechini

Sul caso Zechini

COMUNICATO

A tirar la corda più del dovuto si rischia che, prima o poi, essa si spezzi o, ancor peggio, si trasformi in un boomerang fatale. E’ stato fin troppo insistente ed equivoca, da parte di qualcuno, l’offensiva nei confronti del Corpo della Gendarmeria – e segnatamente del suo Comandante – che c’era da aspettarsi una risoluta quanto legittima reazione.

Il Tenente Colonnello Achille Zechini, al quale vanno la nostra piena e convinta solidarietà nonché l’invito a proseguire nel suo impegno tanto oneroso quanto meritorio, con le dichiarazioni di ieri non solo ha lanciato messaggi forti e preoccupanti, che chi ha funzioni di governo dovrà pur raccogliere e valutare, ma ha riproposto anche il problema nodale del rapporto fra politica e organismi istituzionali, che inevitabilmente un Paese minimamente civile deve sciogliere.

Per quel che ci riguarda, abbiamo sempre rispettato l’autonomia delle persone e delle istituzioni che hanno l’esclusivo dovere di osservare la legge e di farla osservare. E ci pare che, anche nelle vicende strumentalmente a loro contestate, il Comandante Zechini e il Corpo di cui ha la guida si siano rigorosamente attenuti a questo imperativo.


Non ci sembra che eguale senso di responsabilità sia stato e continui ad essere dimostrato da alcune forze politiche e, in particolare, da alcuni uomini, che, nell’ombra come sempre, fanno ricorso a condotte censurabili e si avvalgono di persone compiacenti per le loro poco raccomandabili finalità, carpendone la buonafede. Anche partitica!

Noi continuiamo a pensare che la politica, ma prima di tutto la vita, debbano poter contare su valori e su comportamenti un tantino più nobili. Che sono poi quelli in cui la gran parte dei sammarinesi si riconosce.

San Marino, 15 ottobre 2007


Democratici di Centro

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