Sulla conclusione della vicenda Banca del Titano

Sulla conclusione della vicenda Banca del Titano

La vicenda Banca del Titano si è conclusa con le decisioni adottate con i soli voti dei Consiglieri di maggioranza e neppure tutti, e il voto contrario compatto di tutti i Consiglieri dell’opposizione.


Nessuno nel coso del dibattito ha negato la necessità di un intervento di fronte alla crisi della Banca del Titano che inevitabilmente si riflette sull’intero sistema bancario sammarinese.

La strada scelta dal Governo però non è stata condivisibile per diversi motivi. Infatti non sono giunte risposte soddisfacenti rispetto ad incomprensibili comportamenti tenuti nel corso della vicenda, come il non aver avviato azioni legali al momento del commissariamento della banca, il non aver iscritto pegno sulle azioni della banca stessa, il non essere riusciti a coinvolgere e fare intervenire l’intero sistema bancario sammarinese.


Ma soprattutto al Consiglio Grande e Generale sono stati chiesti troppi atti di fiducia al buio. Infatti è stato affermato che sono state avanzate offerte economicamente migliori ma da parte di soggetti che non avrebbero avuto i requisiti necessari, senza però portare almeno un minimo di accettabile documentazione a conferma di quanto sostenuto; il riferimento svolto dal Commissario non è stato prodotto in Consiglio Grande e Generale per la salvaguardia del segreto bancario; alla richiesta di conoscere almeno chi fossero i nuovi acquirenti della Banca del Titano, rappresentati oggi da due fiduciarie, il Governo si è rifiutato di rispondere trincerandosi dietro banali scuse che hanno tradito palpabile imbarazzo.

A questo punto viene da chiedersi per quale motivo è stato convocato il Consiglio Grande e Generale visto che poi ha dovuto esprimersi completamente al buio, senza la dovuta e responsabile cognizione di causa.


Se nulla poteva dire il Governo meglio avrebbe fatto ad assumersi ogni responsabilità attraverso l’adozione di una propria delibera, senza scomodare il Consiglio Grande e Generale tenuto all’oscuro di tutto.


Ma la caratteristica di questo Governo, perfetta fotocopia di quello precedente, pare essere quella di scansare ogni responsabilità addossando sempre le colpe ad altri e quando questo risulta davvero impossibile, scaricando sul Consiglio Grande e Generale responsabilità che, senza le dovute informazioni e conoscenza, non dovrebbero essergli proprie.


I Consiglieri del Nuovo Partito Socialista, pur essendo coscienti della necessità di intervenire a difesa del sistema bancario sammarinese, non hanno condiviso la strada scelta dal Governo e dalla maggioranza che lo sostiene ed hanno espresso, coerentemente con gli interventi svolti nel corso del dibattito, un voto negativo rispetto al decreto presentato.


San Marino, 6 Dicembre 2007

L’Ufficio Stampa

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