Far crescere la cultura del dono, inteso come donazione di sangue, anche nei Paesi extraeuropei, e nel contempo sviluppare tale cultura anche nei cittadini di quei paesi che sono immigrati in Italia: è stato questo l’obiettivo della tavola rotonda fra Medicina Trasfusionale dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini e rappresentanti dell’Associazione Marocchina Donatori Sangue (Amds), che si è svolto ieri a Rimini.
Gli operatori marocchini sono arrivati a Rimini dopo essere stati a Bologna, e completeranno il loro tour a Modena. Dopo aver visitato il Servizio Trasfusionale e il Punto di Raccolta dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini, la delegazione ha partecipato alla tavola rotonda in cui, con l’aiuto di una mediatrice culturale, si è discusso, in particolare, di selezione del donatore, modalità di lavoro in sala raccolta, le caratteristiche dei locali, la strumentazione utilizzata e l’organizzazione associativa.
In apertura del convegno ha portato i propri saluti l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rimini Stefano Vitali, il quale si è congratulato con l’Avis per il progetto che sta portando avanti, e ha osservato come ‘nel sangue, più che mai, siamo tutti uguali: questo progetto lo ribadisce’. Saluti pure del Direttore Generale dell’Ausl di Rimini Marcello Tonini: anche da parte sua congratulazioni per il progetto, la disponibilità dell’Azienda a ‘fare la sua parte’ su progetti come questo che, oltre tutto, ‘è particolarmente importante anche a livello simbolico, in un momento in cui tra popoli diversi è opportuno trovare un dialogo.
Quindi il dottor Luca Boetti, della Medicina Trasfusionale dell”Infermi’, che ha reso noti alcuni dati: in provincia di Rimini ad inizio 2008 risiedevano oltre 22mila persone straniere con regolare permesso di soggiorno. I donatori di sangue stranieri sono attualmente 153, di cui 4 marocchini (la maggior parte provengono dai Paesi dell’Est Europa).