La Voce di Romagna – San Marino titola: Masi replica a Stolfi sul caso Sopaf e la butta sul personale / “Attacchi privi di fondamento” / Ma resta da capire perché l’accordo è stato modificato
Nella risposta a Stolfi, Masi parla di “disonestà intellettuale”, di “attacchi personali del tutto privi di fondamento”. “Gli hanno fornito documenti, tutti da verificare, che riguardano Cassa di Risparmio, – e non certo la Fondazione – e lui non trova di meglio che lanciare accuse pesanti e piene di livore al Presidente della Fondazione.
Gli Amministratori di Cassa di Risparmio, che sono responsabili delle proprie azioni, non mancheranno di fare chiarezza”.
Ancora. “La Fondazione ha tuttavia già verificato che i pagamenti a Sopaf, contrariamente da quanto sostenuto dal Consigliere Stolfi, sono avvenuti da parte di Cassa nel rispetto degli accordi sottoscritti dalla stessa Cassa di Risparmio il 31 luglio 2009″. Sui “documenti” c’è poco da verificare l’attendibilità, in quanto Sopaf è una società quotata in borsa e gli atti sono accessibili a chiunque. Piuttosto resta da capire, se il corrispettivo pattuito con Sopaf – modificato parzialmente il 17 marzo 2010 – è stato comunque scaricato per competenza nelle quattro tranche fino al 2013, per quale motivo è stata rilasciata dichiarazione a Sopaf di avere usufruito per intero della consulenza nel 2009, dichiarazione che è finita a bilancio. E sopattutto che vantaggio ne ha tratto la Carisp dall’avere modificato parzialmente gli accordi di advisory.
Vedi la replica, per intero, di Tito Masi, Fondazione San Marino