Libero dà notizia di una indagine che ha portato allo scoperto ‘un’ingente frode fiscale legata al traffico illecito di rifiuti. Il traffico era realizzato attraverso società ‘filtro’ create appositamente – successivamente trasferite in altra regione e avviate alla liquidazione – per gestire un’enorme quantità di rifiuti di origine ignota e di qualità chimico-fisiche sconosciute. Le società fantasma servivano anche a mantenere immacolate e preservare dai controlli della polizia ambientale, altre società sempre riconducibili agli indagati, alle quali erano poi rivenduti i rifiuti ripuliti. ‘
Continua il giornale: ‘l’organizzazione, inoltre, accendeva poste passive inesistenti oppure utilizzava pagamenti fittizi a mezzo di denaro contante, espedienti finalizzati a celare vere e proprie distrazioni di fondi societari, quantificati in circa 7 milioni di Euro, canalizzati principalmente verso la Repubblica di San Marino, e utilizzando anche nominativi di fantasia.‘
In precedenza si era avuto notizia di traffici di materiali ferrosi da Brescia.
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