San Marino. Gli ingegneri e gli architetti parlano di parità di genere

San Marino. Gli ingegneri e gli architetti parlano di parità di genere

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Orietta Ceccoli.

Sono stata invitata a partecipare al convegno Il filo è d’Arianna, La professione al femminile, promosso dall’ordine sammarinese degli ingegneri e degli architetti.
Nella giornata di inaugurazione, martedì 7 maggio, ho trovato molto positiva la riflessione che gli organizzatori del convegno hanno posto come tema di studio, la valorizzazione del rapporto tra donna e uomo all’interno di professioni a prevalenza egemonia maschile. Oggi sempre più donne sono ingegner e o ingegnera (termine che ha un brutto suono) o architetto o architetta. Nel mondo occidentale, la modernità apre alle donne l’accesso alla formazione, l’opportunità di scelta alle professioni di carattere tecnico/scientifico, la partecipazione al mondo del lavoro, l’esplicazione in parallelo di ruoli esistenziale e sociali, avere una famiglia , dei figli, procrearli, crescerli e renderli partecipi e costruttivi cittadini. Ruoli che accanto all’istituto familiare sono i fondamenti delle comunità civili e degli Stati nazionali.
Positivo che il Consiglio dell’Ordine Professionale, di soli uomini, abbia voluto trattare il tema della parità di genere ed abbia chiesto a professioniste donne di intervenire e di essere protagoniste del convegno.
Positiva anche la richiesta che la valorizzazione della professionista donna sia il risultato del merito e non l’effetto automatico del criterio di quote al femminile.
Ho trovato positivo che tra i partecipanti sostenitori ci fosse altresì la presenza di uomini, conosciuti per essere poco sensibili alla parità di genere nell’ambito della loro sfera di potere. Tutto ciò nella speranza che l’immersione nell’esperienza e nel valore culturale e civile di questi eventi, questi uomini possano iniziare il processo di cambiamento delle loro sensibilità e le loro azioni verso il rispetto dell’uguaglianza tra donna e uomo e della parità di genere.
Positiva anche la riflessione del ruolo della professionista donna nel processo di procreazione di specie, la maternità, e nell’importanza sociale che questo dato biologico ha in seno alle comunità e negli Stati occidentali, oggi afflitti dalla denatalità e dall’invecchiamento della popolazione. Quindi i dati demografici, stanno assumendo, da un ruolo secondario, sempre di più il valore di priorità nelle politiche economiche e sociali degli Stati. San Marino è dentro a queste transizioni.
L’impegno multi-tasking della professionista donna è stato studiato dal premio nobel per l’economia del 2023, Claudia Goldin, infatti dalle sue ricerche possiamo capire una delle cause del tetto di cristallo che le donne trovano quando vogliono entrare nelle posizioni di vertice: il loro tempo di lavoro ha dei limiti, questo incide nella ascesa sociale e di potere delle donne professioniste. Ma anche rispetto questo limite, si stanno cercando adeguate soluzioni.
La mancata presenza di talune professioniste è stata un situazione di fatto: esserci, esprimere nel dibattito le proprie posizioni forse sarebbe la soluzione più efficace. Allontanarsi non produce effetti, insistere per il dialogo potrebbe dare risultati.
In conclusione sul tema della parità di genere, non servono solo le parole, si dovrebbe persiste nel PRAGMATISMO DELL’AZIONE POSITIVA.
San Marino 10 maggio2024 Orietta Ceccoli

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