San Marino. “Associazionismo non profit: fine di un progetto innovativo”

San Marino. “Associazionismo non profit: fine di un progetto innovativo”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura di Orietta Ceccoli.

Tre eventi accaduti in Repubblica hanno aperto prospettive di sviluppo del 3° settore (inteso come aggregazione della società civile in associazioni che attraverso il volontariato e non, perseguono fini di interesse comune; e il volontariato è inteso come donazione gratuita del proprio tempo, competenze e abilità a favore degli associati e dei terzi. 
Prospettive di sviluppo del 3° settore
Il primo evento è stata la Conferenza sul 3° settore, tenuta all’economista Stefano Zamagni, promossa da Repubblica Futura. Anche per San Marino il prof. Zamagni  ha prospettato una realtà sociale sorretta dai 3 pilastri: lo Stato, il Mercato la Comunità, nel senso di attivare una società civile che, nell’ambito della libertà di associazione, si organizza in forme organizzative per la tutela degli interessi generali, collettivi, diffusi e persino individuali.
Il secondo evento, più recente, è stato promosso dalla ONLUS, Carità Senza Confine, sull’Economia di Francesco (per una economia giusta e sostenibile) che attraverso le parole del Cardinale Matteo Maria Zuppi, ha focalizzato, non solo l’importanza del 3° settore, ma ha anche detto, con le sue parole chiare e efficaci, che il 3° settore, cioè l’associazionismo e il volontariato,  devono essere aiutati. 
Il terzo evento “Frontiere che uniscono”, promosso dalla Camera di Commercio e dall’Associazione San Marino-Italia, attraverso il contributo del prof. Stefano Zamagni ha indicato il 3°settore, e precisamente l’associazionismo e il volontariato non lucrativo una delle quattro linee strategiche di sviluppo per San Marino. Egli ha chiesto che la Repubblica si dotti di un testo unico (in Italia si parla di codice) che definisca giuridicamente e regolamenti l’insieme degli enti del 3° settore, anche per avere credibilità internazionale.
Sistema caotico e distruttivo
In contrapposizione di tali orizzonti che cosa succede invece in Repubblica sul piano politico e legislativo in tema di associazionismo e di volontariato? Accade che il sistema è divenuto caotico e nel contempo distruttivo!!!! Che cosa è  accaduto!!!
Di fronte all’esigenza di modificare la legge n. 75/2016 (Disposizioni in materia di Associazionismo e Volontariato) la Segretaria alla Cultura di concerto con la Segreteria alla Sanità, hanno predisposto un progetto di legge (PDL) e hanno chiesto al Coordinamento delle Associazioni di presentare le proprie osservazioni e contributi al testo.
Nei primi mesi del 2023 il nuovo Coordinamento delle Associazioni  ha studiato il testo ricevuto, ha elaborato una RELAZIONE INTRODUTTIVA ed ha effettuato le proposte di integrazione e di modifica, intervenendo LETTERALMENTE, ARTICOLO PER ARTICOLO SUL PROGETTO di LEGGE (PDL), allo scopo di presentare un documento che potesse essere ben compreso dall’interlocutore politico. Ha inviato i due documenti ai Segretari di Stato citati.
Successivamente ha trasmesso i due documenti alle Associazioni aderenti la Consulta e ha  indetto l’assemblea del 17 aprile 2023 per la discussione. Da qui è partita la coaticità e la conflittualità che sono continuate anche nella successiva assemblea delle Associazioni di mercoledì 31 maggio 2023.
Quali sono le cause di questo caos?
Le associazioni contrarie (circa 20 su 140) hanno pensato che le proposte del Coordinamento potessero ledere i loro interessi personali e/o associativi. Hanno assunto intese e costituito “un cartello”, diretto da un avvocato.
Il tutto è stato originato da una meticolosa regia di “un soggetto” che con contatti ha aggregato il “cartello”, perché vedeva nelle proposte del Coordinamento “la minaccia ai propri interessi personali e/o associativi.”
Il linguaggio verso i membri del Coordinamento è stato altamente offensivo da parte di taluni partecipanti alle assemblee del 17 aprile e del 31 maggio. Con parole pesanti è stata contestata la competenza giuridica, sono stati fatti i raffronti tra i “bravi e i meno bravi,”sono state  respinte le proposte del Coordinamento.
Sono stati contestati i principi di rappresentanza del Coordinamento e la sua facoltà di rappresentare gli interessi generali e collettivi (è stata contestata la richiesta che il Coordinamento ha fatto al legislatore di dotare l’ordinamento sammarinese della regolamentazione completa ed organica in tema di associazionismo e di volontariato del 3° settore. Infatti il Coordinamento aveva chiesto con determinazione che le associazioni non profit e non lucrative fossero distinte dalle associazioni con finalità sociali e lucrative. 
In contrapposizione a tale corretta posizione, il “Cartello” ha preteso che fosse  l’Assemblea “ad avere il potere di convalidare preventivamente il potere di decisione del Coordinamento. Il “Cartello” (che è una minoranza rispetto al totale delle associazioni iscritte al Coordinamento) ha respinto la procedura che era stata  adottata, cioè che fosse compito del Coordinamento delle Associazioni ad assumere le decisioni con rilevanza esterna, e una volta adottate e presentate all’interlocutore politico, il Coordinamento le ponesse poi alla discussione dell’Assemblea per gli eventuali rilievi, integrazioni o eventuali disapprovazioni. Questo è ciò che di norma avviene sul piano democratico. Grande è stato lo stupore ad avere di fronte un avvocato, capofila di tali procedure!!!
Inoltre si è preteso di giungere a votazioni assembleari, quando queste non erano state previste all’ordine del giorno. Si è perpetuato quel clima di “pesante conflittualità” che a sentire gli interlocutori politici hanno fatto scendere l’autorevolezza del precedente Coordinamento.
Il Coordinamento delle Associazioni  è stato “definito autoritario. In aggiunta si è scritto a singoli membri del Coordinamento, formulando “rilievi personali e persino espressioni aggressive”, tali da portare alle loro dimissioni.
Autodistruzione del Coordinamento
Tale clima ha prodotto un processo autodistruttivo in seno al Coordinamento: due membri hanno dato subito le loro dimissioni, sono seguite le dimissioni della vicepresidente, il quarto membro ha inviato le sue dimissioni, dandone visibilità sui social. Venuto meno il numero legale anche la Presidente e la penultima persona si sono dimessi. Solo Orietta Ceccoli non ha presentato le proprie, spiegando le ragioni di tale decisione.
Durante l’assemblea delle associazioni del 6 ottobre su 140 associazioni aderenti, ne erano presenti 33, di cui diverse rappresentate per delega in capo ad un solo soggetto.  E’ stato nominato il Coordinamento delle Associazioni e il nuovo Presidente. 
ECCO IN  BREVE CHE COSA E’ ACCADUTO!!!
La pubblica opinione ha il diritto di sapere. Le forze democratiche dovrebbero reagire, sostenendo e predisponendo una buona legge sull’associazionismo e volontariato che definisca e regolamenti i diversi enti del 3° settore. Le forze politico-parlamentari sono state informate di quanto è accaduto! Il Cardinale Zuppi ha detto che l’associazionismo e il volontariato devono essere aiutati: questo è il momento 
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