San Marino, Orietta Ceccoli: “Il Capitale Umano sammarinese  dimenticato”

San Marino, Orietta Ceccoli: “Il Capitale Umano sammarinese  dimenticato”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Orietta Ceccoli

Il Capitale Umano sammarinese  dimenticato

Tutti gli Stati sono alla ricerca affannosa e frenetica delle materie prime; alcuni di loro lo fanno  per sviluppare politiche di sviluppo e di benessere individuale e collettivo dei propri popoli. Altri per obiettivi di potenza e di dominio. Altri ancora per raggiungere livelli sostenibili e accettabili di crescita e di benessere delle loro comunità. Un piccolo Stato, su quali materie prime  può mantenere la  crescita e il benessere all’interno di una situazione geopolitica ed economica dominata dal caos e dall’instabilità? La risposta ovvia, ma spesso dimenticata è la seguente:  VALORIZZARE IL PROPRIO CAPITALE UMANO!

Gli indicatori

Questo è ciò che stanno facendo i piccoli paesi virtuosi, come Singapore,Taiwan, Corea del Sud, ma non certamente la Repubblica di San Marino. Lo Stato di San Marino,  il suo Capitale Umano lo dimentica. Questa strategia è imperante da alcuni decenni. Quali sono gli indicatori che confermano questa strategia? Ecco in maniera semplificata alcuni dati:

  • A San Marino i posti decisionale di maggiore prestigio sono ricoperti quasi interamente da forensi, ben pagati, che non sempre fanno gli interessi della Repubblica e della sua Comunità. Ci vengono descritti come “molto capaci, i migliori, degni persino di premi e di onorificenze per gli alti meriti”, che noi semplici cittadini non  riusciamo a vedere.

Sappiamo che nessun piccolo Stato Europeo adotta questa strategia: nei posti di massima responsabilità i piccoli Stati Europei pongono i loro cittadini, ai forensi attribuiscono ruoli di consulenza o al massimo di suggeritori. Noi invece facciamo esattamente  il contrario. Perché?

La recente ricerca storica del professore Marino Cecchetti, dal titolo: San Marino, incidente della storia o miracolo, conferma un dato sorprendente.  Nel corso dei secoli, la Repubblica è riuscita  mantenere la sua indipendenza e sovranità, perché le decisioni le hanno assunte i cittadini, cioè i sammarinesi. Questo punto di forza conferma il valore della titolarità dei centri decisionali ai cittadini!!! Lo stesso Cecchetti da tempo scrive reiterati articoli di commento sul Tribunale e sulla Banca Centrale: ma non ottiene nessun ascolto! Perché?

  • Scarsa è l’attenzione alla creazione e alla formazione della classe dirigente, pubblica e privata sammarinese. Qualche esempio positivo si ha in ambito politico con la formazione dei giovani democristiani e con propositi in tal senso del nuovo gruppo di Alleanza Socialista. In ambito amministrativo alcuni segnali li troviamo con l’attivazione di qualche master da parte della nostra università. Ci sono alcune esperienze formative gestite da agenzie datoriali. Tutto qui!

Non c’è il chiaro indirizzo che la classe dirigente debba essere preparata e formata, specie oggi che con l’Accordo di Associazione all’Europa si prospetta un maggiore livello di integrazione alla Comunità Europea ed un ruolo significativo della dirigenza amministrativa.

  • I giovani sammarinesi, con elevate qualificazioni professionali, emigrano all’estero per lavoro, hanno maggiori opportunità e le condizioni di vita si prospettano migliori. Quindi le ricadute degli impegni finanziari dello Stato per l’istruzione e la formazione gratuita fino a livello di scuola superiore, il contributo delle famiglie per gli studi universitari, ed i premi agli studenti per la qualità dei loro studi da parte di associazioni sammarinesi, queste ricadute vanno a vantaggio di altri paesi. San Marino questo problema non se lo pone affatto! Preferisce esportare risorse umane di livello e importare risorse umane di qualità inferiore. Perché?
  • La logica più gettonata è la LOGICA DELLA MEDIOCRITÀ. Lo standard medio di riferimento è la qualità della classe politica, che pretende un ruolo egemone su tutti gli altri. Questi altri ruoli, di opposizione, amministrativi e professionali, li vuole di carattere subordinato e fiduciario. Ecco che per legge è sancito, in ambito amministrativo, il principio dello spoil system a tutti i livelli dirigenziali, anche al livello della dirigenza pubblica professionale, i cui  rapporti giuridici sono precari e con limiti temporali. Si dice che i dirigenti pubblici traggono le loro garanzie dal raggiungimento degli obiettivi, ma il metodo di definizione degli obiettivi è di carattere artigianale. Perché tutto questo?
  • Il modello di leadership prevalente è quello gerarchico piramidale, quando invece ci sarebbe bisogno di forme di decentramento coordinato e di leadership olistica. Il sistema di comando: io decido e tu esegui, trova nella legge, il mezzo coercitivo  di risposta ai bisogni riconosciuti della comunità sammarinese. Perché tale assenza di innovazione sociale e istituzionale?

Le criticità

  • La cultura dominante nel paese presenta le seguenti criticità:
  • Le elites non hanno interesse a innovare in nessun campo, tutto continua o si ripropone secondo le decisioni della CRICCA dominante, considerando che la composizione delle cricche è variabile, ma i contenuti della conservazione è sempre costante. Le elites sammarinesi sono, da alcuni decenni, di tipo “estrattivo”, secondo le definizioni date dagli studi di Daron Acemoglu, James Robison, Stefano Zamagni e dal valente storico Luciano Canfora (dalle lezioni del dottorato di storia del settembre 2022). Estraggono ricchezza da determinati gruppi sociali a favore di altri, originando in tal modo forti diseguaglianze. L’accorato appello dell’economista Stefano Zamagni sul valore delle elites inclusive è senza ascolto.
  • Pur nella piccolezza della Repubblica, San Marino ha talune infrastrutture che potrebbero favorire il potenziamento della classe dirigente, l’Università, le Associazioni intermedie della comunità, il sistema formativo, i partiti, i sindacati, gli enti associativi, gli enti filantropici ed altro. Ma anche in questa direzione tutto è poco dinamico.

I motori dello sviluppo sono depotenziati, manca l’accordo per lo sviluppo delle elites del paese, manca l’accordo di un gruppo sociale innovativo che abbia a cuore gli interessi della Repubblica e della sua Comunità. Ci dobbiamo accontentare del progetto DES o delle Residenze fiscali non domiciliate in alberghi a 5 stelle. Pur animati dallo spirito di speranza, che ci suggerisce Papa Francesco, è difficile vedere la luce al termine di questo tunnel!!!

Orietta Ceccoli

San Marino 21 luglio 2023

 

 

 

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