San Marino. Orietta Ceccoli: “La creazione della facoltà di Medicina potrebbe essere il percorso progettuale per realizzare poli di eccellenza nella sanità”

San Marino. Orietta Ceccoli: “La creazione della facoltà di Medicina potrebbe essere il percorso progettuale per realizzare poli di eccellenza nella sanità”

“Facoltà di Medicina a San Marino? È una buona idea”.

A dichiararlo è Orietta Ceccoli, presidente della Sums Femminile.

“I primari medici se ne vanno, taluni da dipendenti, diventano consulenti e in tal modo realizzano il massimo del vantaggio in termini di tempo e di retribuzione. In parallelo la sanità pubblica sammarinese ha un problema in più da risolvere: la carenza del personale sanitario – dice la Ceccoli in una nota -. In relazione a tutto ciò la Csdl prospetta la seguente soluzione; per evitare la fuga dei medici ampliare esperienze e professionalità. In un primo momento questa considerazione mi è sembrata eccessiva. Poi ci ho ripensato e mi sono chiesta, quale dovrebbe essere il percorso per creare poli di eccellenza nella sanità”.

“Il giorno successivo il terzo sindacato, Usl, si dice favorevole alla istituzione in Repubblica della facoltà di Medicina: vede nella proposta del rettore Corrado Petrocelli la creazione di un polo di eccellenza”, sottolinea Orietta Ceccoli.

Sempre la Ceccoli afferma: “Ho riflettuto sui due commenti sindacali e, con il pensiero, ho unito le due sollecitazioni e sono giunta alla considerazione che probabilmente la creazione della facoltà di Medicina potrebbe essere il percorso progettuale per realizzare poli di eccellenza nella sanità.

E ancora: “Mi è sembrato di capire che l’Università di San Marino stia riflettendo sulla seguente criticità: la professione medica in Italia ha un reale problema; la formazione medica non offre al mercato del lavoro l’offerta sufficiente di professionisti che lo stesso mercato richiede. Non conosco le logiche che supportano il sistema del numero chiuso di accesso alla facoltà di medicina. La situazione è che in Italia e a San Marino c’è una forte richiesta di medici, di bravi medici! Richiesta a tutt’oggi inevasa. Si importano medici dal mondo, dalla lontana Cuba e da altri Stati”.

“Mi è sembrato di ricordare che la nostra Università, negli anni passati ha adottato la seguente logica: proporre sul mercato della formazione, corsi di alta formazione non realizzati da altre agenzie formative o poli universitari”, asserisce la Ceccoli.

“Pur nelle difficoltà di creare la facoltà di medicina, il Senato accademico e lo stesso Rettore, Corrado Petrocelli, dovrebbero perseverare nel passaggio dall’idea al progetto – rimarca Orietta Ceccoli -. Sono consapevole che il percorso non sia facile, ma se dopo una valutazione dell’investimento si verificherà che l’obiettivo sia conveniente, bisognerebbe impiegare le risorse necessarie per realizzarlo”.

Orietta Ceccoli, inoltre, si dice “convinta che in presenza di buone idee e di buoni progetti i denari per il loro finanziamento si trovano perché il denaro è la risorsa più abbondante che ci sia; le banche centrali creano moneta dal nulla”.
In più, sostiene la Ceccoli, “ciò che invece sono carenti, sono le buone idee, i progetti convenienti. Far convergere buone idee con i finanziamenti è l’ulteriore passo di una strategia di sviluppo da realizzare”.

Orietta Ceccoli prosegue con il suo discorso: “Nella politica delle infrastrutture si presenta il problema dell’accoglienza degli studenti: varie sono le soluzioni. Una ipotesi di studio può essere sviluppata attraverso il social cohousing, che ha come secondo effetto positivo, quello di incrementare in territorio la presenza di giovani, di futuri professionisti, di eventuali ricercatori che possono compensare la tendenza attuale di importare vecchi pensionati ricchi, disponibili a pagare il 6% di imposte e detenere un capitale superiore a 300.000 euro perché è questa l’attuale politica delle residenze, con il rischio del prossimo conflitto con la vicina Italia all’aumentare del numero dei pensionati italiani residenti”.

“Le forze politiche stanno elaborando i loro programmi elettorali per le elezioni politiche dell’8 giugno 2024. In questo momento hanno l’opportunità di accogliere le idee nel loro programmi elettorali, di assumere gli impegni alla loro realizzazione, cioè a raggiungere risultati concreti con azioni politiche e relative strategie nella prossima legislatura”, dice la Ceccoli.

“Nella Repubblica sta aumentando la richiesta della partecipazione della società civile e delle sue strutture intermedie. Aumenta il bisogno della democrazia partecipativa, che si esplica in forme diverse. Un percorso è quello dell’ascolto, cioè quello della volontà di far assumere alla politica il percorso della virtuosità e dell’efficacia. Ci sarà questa attenzione. Lo verificheremo!”, dichiara infine Orietta Ceccoli.

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