“Crediamo e siamo certi di aver creato le condizioni per avere una prossima legislatura di rilancio. Quindi attenzione a non fare passi falsi”.
Questo è il monito che il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti ha lanciato in conferenza stampa. Il riferimento è al cambio di atteggiamento di tanti partiti verso Repubblica Futura, in primis Libera-Ps-Psd e Rete.
Il partito di Nicola Renzi è infatti stato indicato come possibile interlocutore dopo il voto da tutte le liste in corsa, mentre la sola a ricevere dei veti è stata la coalizioni Dc-Ar.
La stessa coalizione Democrazia e Libertà ha indicato anche Rf insieme agli altri dopo giorni di travaglio e tiremmolla interni, soprattutto nella Dc. Secondo diverse fonti la coalizione della maggioranza uscente avrebbe proposto a Libera di escludere Rf, ricevendo una risposta negativa da Ciacci e compagni. In conferenza stampa Alessandro Mancini ha invece detto che è stato il contrario.
Sta di fatto che i vertici democristiani e Alleanza Riformista stanno tentando di riportare indietro la lancetta di 5 anni, quando la battaglia contro Adesso.sm fece da collante per il nuovo governo.
Basterà questo per convincere elettori e possibili alleati a restare compatti attorno alla coalizione di governo uscente?
La sfida non è semplice, anche perché in questi anni gli esiti della Commissione consiliare d’inchiesta su Banca Cis prima e i processi giudiziari poi non hanno evidenziato responsabilità negli esponenti di Repubblica Futura.
La sensazione è che le pressioni maggiori per continuare la “guerra tra bande” arrivi da ambienti esterni alla politica, mentre una parte sempre più ampia del quadro consiliare prediliga tornare ad una normalizzazione dei rapporti con tutte le forze politiche. Anche alla luce delle importanti sfide che il paese ha di fronte.
Giada
