Sorelle uccise sui binari a Riccione: “Una ha tentato di salvare l’altra”

Sorelle uccise sui binari a Riccione: “Una ha tentato di salvare l’altra”

Alessia e Giulia, 15 e 17 anni, avevano trascorso il sabato notte nei luoghi del divertimento. L’ipotesi: volevano salire su un altro treno e non hanno visto il Frecciarossa in arrivo

FRANCESCO ZUPPIROLI – “Annuncio cancellazione treno”, si sente gracchiare dall’altoparlante della stazione di Riccione. Come un tetro metronomo a scandire il via vai mattutino di polizia ferroviaria, scientifica, carabinieri, vigili del fuoco e municipale lungo il binario 1 della stazione chiusa. Proprio lì, lungo quei binari ancora insanguinati, dove ieri mattina attorno alle 7 due giovani ragazze, le sorelle Giulia e Alessia Pisanu, di 17 e 15 anni e originarie di Castenaso (Bologna), sono state prese in pieno, travolte e uccise dal treno Frecciarossa 9802 lanciato ai 200 chilometri orari attraverso Riccione, senza fermata programmata nello scalo rivierasco, lungo il tragitto Pescara-Milano. Un orrore che, secondo le ipotesi sulla dinamica avanzate dagli investigatori, una delle due avrebbe tentato di evitare fino all’ultimo, cercando di portare in salvo la parente che si trovava sui binari. Prima che l’esplosione dell’impatto le trascinasse assieme verso la stessa sorte. (…)

Con ogni probabilità, sul tavolo della Procura di Rimini verrà aperto un fascicolo per diradare la nube di punti oscuri che hanno portato alla morte delle sorelle. Tra le ipotesi, c’è appunto il tentativo di salvataggio l’una dell’altra dai binari su cui si trovava: se per una bravata o un tentativo di attraversamento è da determinare. Resta in piedi però la possibilità che entrambe stessero cercando di raggiungere il binario 2, dove fermo si trovava un regionale diretto ad Ancona.

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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