L’Informazione di San Marino
Brunelli ha sentenziato anche sul processo Bdt
Marino Cecchetti
La sentenza del giudice
Brunelli che ha fatto ripartire da capo il procedimento avviato da Claudio Vitalucci contro i guardaspalle di Marco
Bianchini sta provocando un terremoto nella amministrazione della giustizia.
Ed ha eclissato l’altra sentenza di annullamento, pur clamorosa, dello stesso giudice Brunelli, emessa non molto prima: quella relativa alla vicenda Banca
del Titano.
La prima ha prevalso anche perché c’era da soddisfare una urgente richiesta di informazioni proveniente dall’esterno. Dato che la materia faceva parte della indagine Criminal
Minds con la quale ormai la Procura di Rimini sta guadagnando posizioni rispetto a quella di Forlì nell’assalto al Titano, la caverna di Alì Babà.
Eppure non va dimenticata anche la seconda.
Anche per la seconda va esercitata una adeguata pressione da parte della politica, come si è fatto con la prima, attraverso la Commissione per gli Affari di Giustizia.
Non è possibile che l’Amministrazione della Giustizia non riferisca su cosa non ha funzionato nella oscura vicenda che ha sottratto all’erario sammarinese oltre 16milioni di euro senza che dei responsabili ancora si conosca nemmeno il nome.
Ed il danno per lo Stato non è finito lì.
Si è appreso dalla deposizione di Stefano Caringi, responsabile della Vigilanza in Banca Centrale, che, nell’ottobre 2007, nello scegliere gli acquirenti della Banca del Titano non si è guardato al miglior offerente ma a chi meglio rispondeva alle esigenze di professionalità e onorabilità. Vale a dire la compagine dell’attuale Smib che dalla Bdt ha preso l’eredità.
Ebbene questi personaggi, passati al setaccio fino della onorabilità e della professionalità, non solo hanno rifatto un buco (tanto che è dovuta intervenire la stessa Banca Centrale con altri 5 milioni di euro), ma sembra che siano implicati anche in indagini portate avanti in quel di Teramo e in altre parti d’Italia, purtroppo note a San Marino da qualche tempo.
La interpellanza presentata da alcuni consiglieri un mese fa su Bdt-Smib potrebbe fornire l’occasione al mondo politico per fare – prima che avvengano altri guai – finalmente luce sul ‘segreto più oscuro di San Marino’, come ebbe a dire M. Gerevini, Corsera.