Ucs denuncia: “Utenti di San Marino ancora assillati da bollette a tre zeri e conguagli poco chiari. E la Pa non dà il buon esempio”

Ucs denuncia: “Utenti di San Marino ancora assillati da bollette a tre zeri e conguagli poco chiari. E la Pa non dà il buon esempio”

“È ormai un incubo ricorrente per i sammarinesi l’arrivo delle bollette. Non si tratta di non volerle pagare o di volerle pagare poco, si tratta di pretendere chiarezza e di pagare il giusto”.

A denunciarlo è Unione consumatori sammarinesi che torna così sul caro bollette a San Marino in questi giorni in cui “stanno arrivando delle bollette con importi molto molto alti, parliamo anche di 1500 euro. Sono conguagli di luce e acqua che pesano come macigni per chi se li vede recapitare a casa ed è già al limite con le spese perché tutto è aumentato. Alcuni di questi conguagli – spiega Ucs – originano dal fatto che la telelettura non ha funzionato bene per via della rete e quindi c’è gente che magari per un anno ha continuato a pagare una bolletta con un determinato importo convinta che corrispondesse ai consumi reali e che invece ha poi scoperto di aver consumato molto di più stando a quello che dice l’azienda ma, con tutta la confusione che c’è con le letture, non si sa fino a che punto si possano considerare del tutto attendibili conguagli che da AASS affermano essere corretti al 100%.

Ultimamente – prosegue la nota – si fa un gran predicare sull’importanza di consumare poco con tanto di pubblicità ad hoc e aumenti studiati ad arte, l’ultimo quello dell’acqua – “per far comprendere agli utenti quanto preziose siano le materie prime che utilizziamo” – un’impostazione che riteniamo, come UCS, del tutto assurda quella di aumentare un’utenza dove non è aumentata la materia prima.
Sarebbe sicuramente più utile rendere le bollette chiare e regolari, bi-trimestrali, con letture reali “sul serio” così da fare in modo che l’utente si renda immediatamente conto dei propri consumi e nel caso essi siano troppo elevati, possa agire subito di conseguenza.
Di questi tempi, ma non solo, pagare una bolletta della luce o dell’acqua 1.500 euro non è cosa da poco e se le apparecchiature per la lettura non funzionano bene, non è possibile sia il cittadino a doverne fare le spese.

Quindi Ucs torna su un concetto “a noi particolarmente caro secondo il quale le istituzioni devono dare l’esempio.
In alcune uffici pubblici o edifici della pubblica amministrazione, pare che già oltre una settimana fa – quando ancora si registravano temperature attorno ai 24 gradi – si sia provveduto ad accendere i riscaldamenti, costringendo poi all’apertura delle finestre visto il perdurare delle temperature elevate. Inutile stare in pensiero per il cambiamento climatico e parlare dei massimi sistemi se poi si promuove lo spreco anziché il risparmio”.

Ucs quindi torna “a chiedere con forza che le bollette siano realmente leggibili, chiare, emesse nello stesso periodo dei consumi citati e con cadenza regolare, bi-trimestrale. Non è possibile che a distanza di anni, nonostante le innumerevoli segnalazioni che abbiamo fatto e la buona volontà dei lavoratori dell’Azienda, le problematiche che ricadono sull’utenza, aumentino invece di diminuire”.

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