Le Assoconsumatori di San Marino a scuola contro le truffe online

Le Assoconsumatori di San Marino a scuola contro le truffe online

I ragazzi si sentono invulnerabili e tendono a sottovalutare i pericoli, specie quelli che provengono da ciò che è loro più familiare: il cellulare e le nuove tecnologie.

Per questo motivo il corso contro le truffe on-line organizzato dalle tre Assoconsumatori, UCS, ASIDCO, Sportello Consumatori, partito sabato 28 ottobre e conclusosi la scorsa settimana, aveva tra i suoi obiettivi quello di instillare negli studenti un po’ di ‘sana malfidenza’ nei confronti di una tecnologia foriera anche di pericoli. Come spiegano le tre associazioni in una nota, è difficile tenere a mente i nomi di tutti i tipi di truffe che negli anni hanno colpito indiscriminatamente giovani e meno giovani ma durante il corso è stato presentato ai ragazzi un lunghissimo elenco.

Porta il nome di pharming la truffa che induce i malcapitati a cliccare su un link e si chiama scam la tecnica con cui i malviventi, anche per il tramite di annunci di lavoro dai guadagni facili, provano a adescare le persone con metodi di ingegneria sociale.

Più analiticamente si è parlato di smishing e vishing, ovvero il voice phishing che ha tratto in inganno tantissime persone anche qui in Repubblica. Se qualcuno chiama spacciandosi per un operatore della propria banca o della propria carta, è bene chiudere subito la telefonata e nel caso di dubbi, contattare eventualmente a propria volta la banca o la società emittente la carta di credito.

È facilissimo ‘impersonare’ un numero fisso o di un cellulare ma ciò non significa che poi se si digita quello stesso numero, esso sia in mano ai malviventi. È una tecnica molto vecchia, goliardicamente già vent’anni fa con poche migliaia di lire si sapeva dove trovare la tecnologia per far credere a una persona di essere a casa e di telefonarle da lì.

Tra i tanti modi per difendersi dalle truffe che arrivano via e-mail c’è anche la conoscenza della lingua italiana perché il più delle volte le comunicazioni per quanto ad un occhio disattento possano sembrare autentiche, a volte c’è tanto di logo e carta intestata per esempio dell’Agenzia delle Entrate o di una banca, hanno contenuti sgrammaticati e spesso anche illogici. L’arrivo dell’intelligenza artificiale renderà questa operazione di riconoscimento purtroppo un po’ più complessa.

L’invito è quello di non essere il ‘dito più veloce del west’ e cliccare o rispondere immediatamente alle comunicazioni. Vale dunque un po’ in tutti gli ambiti la regola d’oro della riflessione.

Tantissimi i ‘consigli’ dispensati dal corso agli studenti che hanno approfittato della presenza di un professionista di livello, Francesco Casadei, per porre innumerevoli domande e ciò dà la misura di quanto utile sia per i ragazzi ricevere informazioni sugli strumenti che fanno parte del loro quotidiano. Il monito finale riguarda l’attività di intelligence che viene fatta navigando, ovvero sui dati che noi stessi disseminiamo sui nostri canali social.

“Che bisogno c’è – scrivono le tre associazioni- se stiamo prendendo un aperitivo con un amico di condividerlo sui social? Tutto ciò che utilizziamo gratuitamente ha in realtà un prezzo: “se non stai pagando per un prodotto, allora il prodotto sei tu!”

Non c’è purtroppo nessuna cosa che si presenti come portatrice di bene assoluto che non passi per le vie dell’inganno, della finzione, del male di qualcun altro. Il corso rivolto ai ragazzi non ha certo come obiettivo quello di interrompere la superficie ‘piana’ del piacere e del divertimento dello stare sui social, bensì quello di spronarli a ricercare la tutela e la protezione che certamente meritano, prima di tutto in loro stessi. Una lezione che se ben appresa si rivelerà utile anche a genitori e nonni”.

Le tre Assoconsumatori “confidano moltissimo nella forza dei giovani e nel fatto che specie in questo campo, potrebbero assumere sulle loro spalle il ruolo di protettori degli adulti perché essi a loro volta hanno le loro fragilità”.

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