Non c’è alcuna ragione per considerare
la vicenda della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino
una tessera di Re Nero.
Anche se a condurre l’indagine è il medesimo procuratore della Repubblica, Fabio Di Vizio.
Nella vicenda Re Nero si sta indagando sui rapporti fra Banca di Credito e Risparmio di Romagna di Forlì da una parte e, dall’altra, Asset Banca e
San Marino Asset Management , rispettivamente un istituto di credito ed una finanziaria di San Marino. La Bcrr, secondo l’accusa, avrebbe offerto agli imprenditori della Romagna un “servizio di riciclaggio” di denaro sottratto e nascosto all’imposizione fiscale, provvedendo a trasferire i capitali illeciti alla Asset Banca Sammarinese, attraverso i vettori messi a disposizione dalla stessa banca.
Alla
Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino
viene contestata la regolarità di un trasferimento di danaro dalla Banca d’Italia (filiale di Forlì) alla sua sede centrale sita appunto nella Repubblica di San Marino. Se l’operazione della Cassa di Risparmio è irregolare, sono irregolari tutti i trasferimenti di danaro che quotidianamente avvengono tra tante banche italiane e le 12 banche di San Marino.
Mentre il caso Asset Banca non ha influito sulla operatività ordinaria delle altre banche sammarinesi, la vicenda Cassa di Risparmio
potrebbe portare fin da domani al blocco
dell’intero sistema bancario e finanziario sammarinese (dodici banche
e una cinquantina di finanziarie con mille occupati circa).
Il Governo di San Marino questa volta, diversamente da Asset Banca, si sta muovendo. Ma, stranamente, pare mettere la vicenda Asset Banca e quella Cassa di Risparmio sullo stesso piano: entrambe nel calderone denominato Re Nero, a giudicare dal
comunicato delle Segreterie
alle Finanze, dal
testo dell’invito di convocazione della conferenza stampa
indetta per oggi alle 11 a Palazzo Begni, da quanto detto in proposito da Stolfi ieri alla conclusione dei lavori del San Marino Forum 2008 Studio Ambrosetti.