Dopo la marcia per la pace una petizione per chiedere che San Marino riconosca lo stato palestinese

Dopo la marcia per la pace una petizione per chiedere che San Marino riconosca lo stato palestinese

Gli organizzatori della manifestazione per la Pace tenutasi in Piazza della Libertà in data 11 Novembre ringraziano tutti quanti hanno partecipato.

Così si apre il comunicato stampa inviato dagli organizzatori, che prosegue: “Durante l’evento è stato dato il via ad una raccolta fondi a favore di Medici Senza Frontiere. Questa ONLUS è stata scelta perché fin dall’inizio del conflitto a Gaza ha sempre supportato gli ospedali e donato rifornimenti medici. Inoltre, a novembre un nuovo team di MSF è entrato nella Striscia per supportare la risposta medica e umanitaria, mentre altri colleghi palestinesi sono a Gaza per curare i feriti.

La raccolta fondi si è protratta per alcune settimane per avere la possibilità di raccogliere le donazioni anche da chi non era presente sul Pianello.

La partecipazione e il sostegno hanno avuto un ruolo importante nel successo della raccolta fondi che ha portato alla cifra di 565,35€. Grazie!

La manifestazione dell’11 novembre scorso non è stata un evento isolato. Non possiamo voltarci dall’altra parte rispetto quanto sta accadendo a Gaza.

Per questo motivo invitiamo tutte e tutti a firmare la petizione di Emergency per il cessate il fuoco ( https://cessateilfuoco.org/ ) e a giorni attiveremo una seconda petizione su Change.org per chiedere nello specifico che San Marino riconosca lo stato palestinese.

Abbiamo creato una pagina su Facebook (Manifestazione per la Pace San Marino) in cui è possibile trovare tutti gli aggiornamenti sulle attività che verranno portate avanti e fare in modo che non venga steso un velo di silenzio su ciò che sta accadendo a Gaza e nei territori palestinesi.

Crediamo che oltre al cessate il fuoco, sia infatti fondamentale riconoscere lo stato palestinese, per dare più forza alla possibilità di trovare una via diplomatica per un pace duratura, che contempli dei confini da rispettare, senza che gli insediamenti dei coloni israeliani rendano profughi nella propria terra i palestinesi.

L’attenzione principale è su Gaza, dove la popolazione rimasta uccisa supera drammaticamente le 15000 vite: come se a San Marino venisse ammazzata metà della popolazione residente. Numeri che spaventano.

Ricordiamo anche gli altri territori palestinesi, presi di mira nel corso di questi 50 giorni, con attacchi, uccisioni, arresti e rappresaglie più dure ed intense.

Ci uniamo alle manifestazioni e alle iniziative in tutto il mondo che chiedono a gran voce un cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dello Stato Palestinese, in un abbraccio che unisce Washington a Guernica, a Betlemme in Cisgiordania, dove quest’anno verranno fatte solo le cerimonie religiose per il Natale e la comunità cristiana ha sospeso i festeggiamenti pubblici come gesto di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, sotto assedio dell’esercito israeliano da quasi due mesi.

Non possiamo rimanere indifferenti – concludono gli organizzatori della manifestazione per la pace – di fronte a tutto questo. Lo stallo all’ONU, l’ennesimo veto degli Stati Uniti, la crisi umanitaria e una situazione al collasso non possono farci rimanere indifferenti. Dobbiamo essere consapevoli che noi, che viviamo fuori da quel terrore, dobbiamo essere un megafono, una voce forte e insistente affinché ciò che sta accadendo non venga taciuto. Affinché il mondo non accetti un’altra strage”.

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