USL: IL PAESE E’ IN EMERGENZA MA LE RISPOSTE CONCRETE LATITANO

USL: IL PAESE E’ IN EMERGENZA MA LE RISPOSTE CONCRETE LATITANO

06/02/2014 – Il lasso di tempo necessario per assestarsi e procedere fattivamente con la realizzazione delle misure concrete volte al tanto annunciato rilancio del sistema Paese è ampiamente stato superato e, ad oggi, non pare vi sia alcuna inversione di tendenza.

Ad iniziare dalla tanto decantata “Legge Sviluppo”, la cui efficacia è legata ad annessi decreti attuativi solo in minima parte emanati, la quale non ha prodotto risultati apprezzabili in termini occupazionali, non favorendo alcuna appetibilità imprenditoriale né in termini economico-fiscali, né in termini di deburocratizzazione del sistema.

A ciò si associa l’entrata in vigore della riforma IGR, che, oltre ad introdurre decurtazioni importanti per lavoratori dipendenti e pensionati, ha contribuito a produrre ancora maggiore confusione e complessità. Effetti che la nostra organizzazione aveva sottolineato a Governo e parti sociali sin da tempi non sospetti, opponendosi con coerenza e costanza a tale riforma con diverse iniziative e manifestazioni di piazza, anche nello stesso giorno della votazione in Consiglio Grande e Generale a dicembre 2013.

Nel frattempo si è proceduto ad acuire ingiustamente le penalizzazioni per determinate categorie, tra cui lavoratori e precari del settore pubblico, con una finanziaria che lede vistosamente diritti sanciti da accordi e rinnovi contrattuali siglati da Governo ed organizzazioni sindacali.

Constatiamo con dispiacere che di fronte alle urgenze ed alle esigenze del Paese si continui a tergiversare o, ancor peggio, si adottino misure generiche e generalizzate quali l’aumento delle imposte ed i tagli lineari. Crediamo che i tempi richiedano invece risposte adeguate ed innovative, con soluzioni alternative quali potrebbero essere l’adozione di contratti di solidarietà all’interno della Pubblica Amministrazione o l’introduzione di misure di “smart working” per consentire ai dipendenti di svolgere la propria professione ovunque si trovino, slegandosi dai vincoli classici (ufficio, orario, ecc) aumentando contemporaneamente la produttività ed il benessere del dipendente, a fronte di effettivi risultati determinati dal merito.  

In tale ottica, riteniamo fondamentale che i cambiamenti anziché essere imposti, come avviene di prassi, vadano affrontati e vissuti mediante un confronto continuo con i lavoratori. La politica deve prendere atto che è da ritenersi ormai superato pensare che queste trasformazioni possano avvenire con successo senza un coinvolgimento attivo dei lavoratori, come pare stia accadendo nel caso delle trasformazioni in SpA di AASS ed Ente Poste.

Motivazioni che hanno spinto la nostra organizzazione a chiedere, senza aver ancora ricevuto risposta alcuna, una serie di incontri alle Segreterie di Stato competenti, con l’intento di avviare un confronto aperto e costruttivo volto alla realizzazione di misure efficaci che servano ai lavoratori, alle imprese, alle famiglie ma più in generale alla crescita economica del nostro sistema Paese.

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