Yacht con bandiera San Marino, salvati da Monti

Yacht con bandiera San Marino, salvati da Monti

Dalla  Cassazione  si sta attendendo la sentenza relativa a  yacht utilizzati da cittadini italiani ma intestati a società della Repubblica di San Marino, per dei procedimenti pendenti presso il Tribunale di Rimini.

Ebbene a quanto scrive oggi Ferruccio Sansa di Il Fatto Quotidiano, pare che la materia sia  stato oggetto di un nuovo recentissimo intervento normativo del governo Monti ed in senso favorevole a San Marino.

Titolo: Tasse scampate per le barche extra lusso / Ci mancava il Lodo Salva-yacht: “Un regalo ai furbetti come Briatore”

“Questo è il decreto salva Briatore”, sbotta Massimo Revello, presidente della Italian Ship & yacht broker association (associazione dei mediatori marittimi). Già, il decreto liberalizzazioni almeno una liberalizzazione rischia di realizzarla davvero: quella dei maxi-yacht con la bandiera delle Cayman [leggi, San Marino, ndr]. Due righe semi-nascoste  nel decreto ed ecco che rischiano di essere spazzati via anni di lotta contro l’evasione fiscale realizzata attraverso i giganti del mare.

() In soldoni, è proprio il caso di dirlo, nel decreto liberalizzazioni pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale c’è un passaggio che, secondo gli esperti, rischia di spalancare i porti italiani agli evasori con bandiera dei paradisi fiscali. Invece di punirli, insomma, potrebbe incentivarli. Una novità che pare abbia lasciato perplesso anche l’Ente delle Dogane.

Sono bastate due parole: la legge 171 del luglio 2005 si applica agli europei “extraeuropei”. Già il trucco per evadere le tasse sui maxi-yacht è semplice: basta intestarlo a società di noleggio fittizie. Che affittano la barca al vero proprietario. Il gioco è fatto. (…). Così niente Iva, niente accisa sui carburanti. E un pieno su un maxi-yacht di 60 metri può valere 300mila euro. A ogni rifornimento l’evasore risparmia 150mila euro, cioè il valore di una barca di 12 metri per un cittadino qualunque. Ma si possono scaricare anche le spese come lo champagne e il caviale, perché ‘utilizzati’ per l’attività di noleggio.  (…)

Racconta un operatore genovese: “Un altro colpo di spugna per i furbetti con la bandiera delle Cayman [leggi, San Marino, ndr] che non pagheranno la tassa sugli yacht che era destinata a loro. Tutto come prima, peggio di prima: la nuova tassa rischia di essere applicata soprattutto alla gente comune che batte bandiera tricolore”.

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