Il governo di San Marino sta studiando “un apposito provvedimento da affiancare al reddito minimo mensile che risponda a casi di soggetti con redditi superiori ma comunque in stato di difficoltà per situazioni soggettive del nucleo familiare”.
Ad annunciarlo è la segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio che risponde così indirettamente all’appello lanciato da Usl nei giorni scorsi a proposito della difficoltà in cui versano diverse famiglie sul Titano, come testimoniano i numeri crescenti della Caritas.
La segreteria guidata da Marco Gatti ricorda che a seguito dell’impatto del Covid, è stato istituto il reddito minimo mensile familiare con cui “lo Stato si impegna a sostenere i nuclei familiari con mezzi di sostentamento insufficienti, che vivono in condizioni di estremo disagio”.
Le domande evase per questa misura sono passate dalle 105 del marzo 2020 alle 2 del febbraio 2023, “a testimoniare – sottolinea la segreteria – un incoraggiante segnale di ripresa dell’economia”.
Mentre molte di più sono state le domande presentate e non ammesse al provvedimento in quanto presentate da soggetti non iscritti all’Ufficio del Lavoro, da soggetti indisponibili al lavoro o che la proposta di lavoro l’hanno rifiutata, da soggetti con redditi superiori, che hanno superato i parametri catastali e finanziari o perché pervenute fuori termine.
Di qui la decisione di aiutare anche questo tipo di famiglie in crisi.