Michele Mengoli, Nuovo Quotidiano di Rimini (www.nqnews.it): Una ricerca congiunta tra Unioncamere e Istituto Tagliacarne fa i conti in tasca al risparmio delle famiglie. E in provincia esplodono le storiche contraddizioni / Meno soldi sul Titano, a Rimini record di depositi / In tutte le province il patrimonio cala, solo qui sale. Ma per attività reali siamo ultimi / Ogni famiglia (sul totale dei beni) ha 479mila euro, 100mila in più della media nazionale
Le famiglie riminesi sono
le più ricche dell’Emilia
Romagna e, soprattutto,
le uniche che a distanza
di un anno sono riuscite
a fare incrementare il loro
patrimonio. A dirlo è una
ricerca piuttosto complessa
realizzata da Unioncamere e
Istituto G. Tagliacarne su dati
del biennio 2009-2010 in merito
al valore del patrimonio
per famiglia e al valore del patrimonio
totale delle famiglie,
analizzando le attività
reali, consistenti in fabbricati
e terreni, e quelle finanziarie,
comprensive di depositi, valori
mobiliari e riserve.
Come detto, Rimini, con
479 mila euro, si attesta come
la prima provincia in regione
per patrimonio delle
famiglie. Ma a balzare agli
occhi è soprattutto un altro
dato.
Ossia il fatto che la nostra
città sia l’unica realtà regionale
che tra 2009 e 2010
abbia visto incrementare il
patrimonio delle proprie
famiglie di 9 mila euro –mentre le altre otto province
regionali risultano tutte, chi
più e chi meno, in passivo–
per un fenomeno che i lettori
più attenti avranno già contestualizzato:
l’effetto dello
scudo fiscale, prima con il
rimpatrio effettivo dei capitali
e poi con il flusso di denaro
“fresco” che è rimasto
negli istituti provinciali anziché
andare verso San Marino.
E questa si conferma come
l’ultima “prova del nove”
della propensione riminese
all’evasione fiscale, anche e
soprattutto a causa della sua
vicinanza con la “tentatrice”
San Marino, che, vale la pena
ricordarlo, a causa dello scudo
tremontiano complessivamente
ha visto uscire dai
suoi “forzieri” 4,753 miliardi
di euro. Almeno prima
della sempre più stretta
battaglia anti-evasione tra
Italia e Titano, per non parlare
di quella, più recente,
del Governo Monti.
Un trend che abbiamo abbondantemente
sviscerato
nei mesi passati, prima attraverso
l’analisi dei depositi
bancari. A Rimini, infatti,
nel quadriennio che va
dall’entrata in vigore dello
scudo fiscale a oggi, i depositi
bancari sono cresciuti
del 60 per cento, mentre
nelle città vicine, come Pesaro,
Forlì-Cesena e Ravenna,
la crescita non ha superato
il 30 per cento.
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