Caterina Morganti sulla libertà di espressione a San Marino: “I cittadini non devono essere trattati alla stregua di delinquenti comuni o truffatori incalliti”

Caterina Morganti sulla libertà di espressione a San Marino: “I cittadini non devono essere trattati alla stregua di delinquenti comuni o truffatori incalliti”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Caterina Morganti sulla libertà di espressione nella Repubblica di San Marino:

“La solidarietà non solo è gradita ma anche auspicata in questo momento buio per la Repubblica, gradita anche quella di Rete, soprattutto quella di Rete.

Sappiano però i militanti del movimento che questo non li esime dal prendere le distanze dalla azione intrapresa dal segretario di Stato che fa capo al loro gruppo.

In ogni movimento o partito succede che chi lo rappresenta possa esprimere un eccesso di zelo che poi si risolve, invece che nella creazione di nuove opportunità e tutele per i cittadini (obiettivi che devono muovere le azioni di qualsiasi rappresentante dello Stato), in un vero e proprio impedimento all’applicarsi del diritto egualitario e garante per ogni tutti.

In ogni gruppo può succedere, o almeno succede in quei gruppi dove la democrazia è ancora un valore fondante, come mi auguro sia anche per Rete, che un episodio di tale natura apra un dibattito interno.

Succede che si chieda a chi ha sbagliato, coinvolgendo con la sua azione il buon nome di tutto il movimento, di fare un passo indietro e rivedere le proprie posizioni.

Se questo non accade questa solidarietà espressa a mezzo stampa e a parole ha più il sapore amaro della necessità, vista l’indignazione suscitata nel Paese dalla azione subita dai cittadini oggi indagati, di  volersi  in qualche modo rifare una facciata di buona creanza.

Una facciata per tentare di recuperare quei consensi invece perduti con l’agire di azioni così violente e improprie di un loro rappresentante.

Ben venga la solidarietà,  ma a questa deve seguire una azione decisa affinché non sia permesso che liberi cittadini si trovino costretti a produrre una memoria difensiva per scagionarsi da una accusa che ha conseguenze penali per un reato che palesemente non hanno commesso, trattati alla stregua di delinquenti comuni o truffatori incalliti.

Le azioni da fare sono semplici e facili. Dopodiché la solidarietà espressa renderà credibile la solidarietà mostrata e gradita.

Viceversa, è fumo negli occhi per illudere ancora qualche possibile elettore”.

 

Caterina Morganti (indagata)

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