COMUNICATO STAMPA
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13-22 DICEMBRE
-GIOVEDI’ 14 DICEMBRE- Seduta del pomeriggio
Si apre oggi il dibattito sul Bilancio di previsione 2024, presentato in seconda lettura dal Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti. Nel suo intervento di avvio al comma, il Segretario apre prima una parentesi per annunciare la nomina del Direttore dell’Aif, Nicola Muccioli, a Presidente del Moneyval, una nomina che, rimarca, è fonte di soddisfazione per tutto il Paese. Quindi passa a illustrare il Bilancio di previsione 2024, spiegando come si sia giunti, da parte del Governo, alla presentazione di emendamenti che introducono nel testo tutta una serie di deleghe, a seguito degli incontri avuti in particolare con le categorie economiche e sociali. In particolare, anticipa la presentazione di emendamenti sollecitati dai sindacati, rispetto al tema del carovita, con la volontà di “allargare” l’accesso al fondo straordinario di solidarietà, per prevedere una delega anche sugli assegni familiari e integrativi. Così come spiega l’intenzione del governo di introdurre prossimamente l’Icee per iniziare a ‘testarla’ e il suo impegno per un provvedimento, su cui la Segreteria è già al lavoro, che punti a mitigare l’impatto del tasso dei mutui sulla casa di residenza.
Ma il Segretario puntualizza poi la sua contrarietà alla “percezione che lo Stato, per il cittadino e per le famiglie, intervenga veramente poco”, poiché nelle politiche contro l’inflazione non sono considerate le misure e gli investimenti dello Stato su Smac, sull’edilizia sociale, come non si considera, aggiunge, che i costi delle utenze sammarinesi siano più contenuti rispetto quelli italiani. “L’azienda di Stato dei Servizi, se si fosse trovata in Italia e avesse applicato le tariffe italiane- chiarisce- avrebbe incassato quasi 15 milioni di euro in più, rispetto quelli che incassa perché si trova a San Marino”. Quindi, “Il nostro costo della vita è inferiore, rispetto l’Italia- evidenzia- soprattutto per questo minore introito per l’Aass.”
Si apre quindi il dibattito che proseguirà in seduta notturna e a cui sono previsti 60 interventi di consiglieri e Segretari di Stato. Nei primi interventi, i consiglieri di maggioranza sottolineano come il quadro economico nazionale sia notevolmente migliorato negli ultimi anni, alla luce dei dati presentati anche nella Relazione introduttiva, e a cui hanno contribuito le politiche condotte in questa Legislatura. Dall’opposizione si stigmatizza fortemente il metodo scelto in Finanziaria di introdurre emendamenti “Mille deleghe” e non mancano poi le critiche per la mancanza di attenzione effettiva dell’Esecutivo sui problemi del carovita, per l’assenza di politiche di spending review e della riforma Igr.
Di seguito un estratto degli interventi della prima parte del pomeriggio.
Comma n.5. Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Progetto di legge “Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2022” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (II lettura) b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2024 e Bilanci Pluriennali 2024/2026” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (II lettura)
Marco Gatti, Sds al Bilancio
Oggi è successa una cosa importante per la Repubblica di San Marino, il Direttore dell’Agenzia di Informazione Finanziaria Nicola Muccioli è stato nominato Presidente del Moneyval. Per un paese che ha auto un percorso sul contrasto al riciclaggio partito dall’adeguamento normativo, fino ad arrivare alla formazione delle persone e all’applicazione effettiva delle norme, tutto il percorso svolto in questi anni credo abbia avuto oggi il riconoscimento nel sostegno dato da molti Paesi alla candidatura di Muccioli alla Presidenza Moneyval ed è una soddisfazione per tutto il paese.
Detto questo, torniamo al comma in oggetto del bilancio di previsione dello Stato. Abbiamo dibattuto in prima lettura sul buon risultato dell’Esercizio 2022, attraverso il Rendiconto generale che presenta elementi tutti positivi, con avanzi di gestione e contabili che denotano come in ambito economico siano stati fatti passi in avanti, poi ora passiamo al Bilancio 2024, mentre il 2023 avrà il suo consolidamento il prossimo anno dopo le dichiarazioni redditi.
Come governo abbiamo tenuto diversi incontri, tra prima lettura e oggi, con le forze politiche e con le associazioni economiche sul bilancio 2024 per cogliere quelle che potevano essere le esigenze che non erano rientrate nel progetto in prima lettura, progetto che, rispetto al passato, ha cambiato la sua struttura. Ha cercato cioè di limitare le sue politiche nell’ambito dei numeri, sui centri di entrata e di uscita dello Stato nel bilancio di previsione e si è concentrato, nell’ambito della normativa, rispetto varie richieste pervenute dalle Segreterie e dagli uffici e delle varie Autorità, rispetto le quali abbiamo dovuto introdurre tutta una serie di deleghe. In particolare abbiamo avuto modo di confrontarci con il sindacato sulla problematica del carovita e su alcune esigenze degli operatori economici sull’esigenza di proroghe di alcune normative in materia fiscale. E già da ora è stata introdotta apposita delega per spostare la scadenza della dichiarazione dei redditi dal 30 giugno al 31 di luglio.
Il confronto avuto sul carovita ci ha portato anche a prendere in esame diverse politiche che fanno parte del bilancio. La percezione ricevuta è che sembra che lo Stato, per il cittadino e per le famiglie, intervenga veramente poco. E allora abbiamo un po’ ricostruito quello che invece il bilancio contiene. Siamo partiti dall’inflazione e abbiamo visto che l’inflazione sammarinese è inferiore a quella italiana, la ragione è per un aspetto: le utenze sammarinesi sono meno care di quelle italiane e questo incide tantissimo sul carovita. Cosa vuole dire in termini economici? Che l’azienda di Stato dei Servizi, se si fosse trovata in Italia e avesse applicato le tariffe italiane, avrebbe incassato quasi 15 milioni di euro in più, rispetto quelli che incassa perché si trova a San Marino, dove invece vengono fatte politiche rispetto a una serie di attività collaterali che l’azienda fa di ridistribuzione sulle tariffe. Il nostro costo della vita è quindi inferiore soprattutto per questo minore introito che l’Azienda ha.
E pensavo poi si considerassero le politiche fatte dallo Stato anche attraverso la Smac, con cui noi interveniamo per oltre 10 milioni di euro e li ridistribuiamo attraverso le scontistiche Smac che troviamo nei negozi e con le politiche sui carburanti. Invece questo non è un dato che viene preso in considerazione nel calcolo del carovita a San Marino, non si tiene conto di questa ridistribuzione fatta a livello generale con la Smac, che sì non è un utilizzo obbligatorio, ma è un elemento che ha una sua incidenza. Sarebbe interessante per ricostruire una tabella per far vedere qual è il vero carovita a San Marino. Siamo andati a vedere poi quanto in edilizia sociale abbiamo previsto di versare, diamo 4 mln di rimborsi di interessi a persone fisiche, oltre a una serie di interventi più mirati, come lo strumento del fondo straordinario di solidarietà, che è uno strumento mirato e a cui, per fortuna, accedono ad oggi poche persone veramente in difficoltà. Ma condividiamo la necessità di lavorare per allargarlo un po’, è un dovere quello di adeguarlo, anche in questo caso sono valori che risalgono a prima dell’inflazione e abbiamo convenuto che ci possono essere spazi di adeguamento. Gli emendamenti del governo depositati ieri pomeriggio mantengono questa impostazione e prevedono deleghe per intervenire in questo senso. Abbiamo poi prevista una delega anche sugli assegni familiari e integrativi, obiettivo del governo è introdurre entro l’anno un normativa sull’Icee in modo che l’anno successivo si possa iniziare a testarlo. Abbiamo necessità di introdurla e iniziare a testarlo per vedere se i parametri inseriti, in particolare sul patrimonio, possono essere adeguati.
Inoltre abbiamo anche studiato la possibilità, e ne abbiamo parlato con Abs, di mitigare l’impatto delle rate sui mutui delle case di residenza, legato al fatto che l’importante aumento dei tassi, registrato in particolar modo nel 2023. Abbiamo ipotizzato come poter intervenire senza andare a creare le condizioni che possano mettere in difficoltà le banche, attraverso un provvedimento- su cui stiamo già lavorando- che possa consentire di riportare le rate dal 2024 in avanti a un tetto massimo fissato, prendendo come parametro ultima rata pagata nel 2022. Una eventuale eccedenza di pagamento potrà essere spalmata alla fine o durante il periodo di ammortamento, senza che su questa somma vengano maturati interessi. Questo penalizza un po’ le banche, ma facendolo per norma, non si va a pesare sulle banche in termini di ristrutturazione del debito e lo vorremmo modulare per le persone fisiche sul mutuo della casa rispetto al reddito pro capite, per far sì che non sia chiesto da soggetti che non ne hanno bisogno.
Eva Guidi, Libera
Ci siamo confrontati sul Bilancio di previsione 2024 in prima lettura, dove non vi erano gli emendamenti che sono stati poi aggiunti dal governo, ci sarà sicuramente modo di fare una valutazione più ampia. Abbiamo parlato in comma comunicazioni della Parafatura dell’Accordo di associazione con l’Ue, rispetto il quale ci auguriamo che dia la possibilità di riaccreditare la Repubblica anche in termine di rating. E’ chiaro che pr un Paese ‘non investment grade’ ogni relazione internazionale a livello economico è particolarmente gravosa, ricordiamocelo e ne abbiamo parlato ieri. La realtà è ancora questa, siamo un paese non investment grade e bisogna tenerne conto. E l’accordo con l’Europa non avrà effetti diretti. Nello stesso tempo abbiamo appena chiuso il tema della cartolarizzazione che ci preoccupa molto per i tassi con cui si andrà sul mercato. Torniamo a dirlo, le curve dei tassi in questo momento cominciano a diventare piatte e a scendere, la data dell’emissione rimane comunque penalizzante. Le nostre osservazioni sono proprio di cercare di trovare un momento più positivo per collocare. Il carico di interesse previsto dalla garanzia dello Stato potrebbe essere più alto rispetto quello previsto del 9%, già alto. E la garanzia dello Stato copre anche gli interessi. Non sappiamo se c’è possibilità di intervenire, il momento per l’emissione è particolarmente pesante, le stime fatte per il rientro delle cifre della cartolarizzazione per noi sono un po’ ottimistiche, più si allunga il periodo, più alto è l’importo degli interessi. La liquidità al momento pare non avere l‘acqua alla gola, ma dobbiamo considerare che è frutto del prestito, ma anche dell’incremento delle entrate. Dobbiamo tenere presente a riguardo gli effetti dell’inflazione e aspettarci anni di recessione e si potrebbe andare incontro a un periodo più difficile per la liquidità. In un contesto così pesante andiamo a discutere la Finanziaria. Il disavanzo di 38 milioni anche se è un dato prudente, è in ogni caso sempre disavanzo, e non ci dà la possibilità di pensare a piani di rientro del debito internazionale. Le entrate risentono dell’inflazione. Anche se nella relazione si parla di possibili entrate grazie alle opportunità date dall’accordo Ue, noi ribadiamo che gli effetti non saranno così immediati e non assolutamente sull’anno corrente, perché il Paese deve essere preparato. Paradossalmente, al momento l’accordo comporterà più spese per andare ad acquisire in tutti i settori adeguamenti e normative che l’Europa ci chiede. Sulle spese degli investimenti- e in particolare nell’articolo 5- ci pare che rimanga poco chiaro il richiamo all’ospedale di Stato. Anche quello che viene portato in Finanziaria :‘ nel 2024 si progetta e nel 225 si realizza’ ci lascia tante domande. Ci sembra non sia questo il modo di intervenire. Sulla questione degli emendamenti e dell’articolato: non sono stati presentati molti emendamenti e gliene diamo atto ma c’è un però un articolo Milledeleghe rispetto cui rimaniamo contrarissimi. Non c’è neanche la possibilità in molte deleghe di capire cosa si vuole fare, si trattano deleghe su punti importanti. Già sul Milledeleghe nella Finanziaria dell’anno scorso avevamo espresso rimostranze: non è questo il modo di affrontare le deleghe. E visto che la legislatura si sta chiudendo, che senso ha mettere deleghe con termine alla fine dell’anno prossimo, quando si sa che la legislatura si chiuderà? Non ha un senso, la questione non è realistica e neanche seria. Rimaniamo poi preoccupati per quello che il bilancio non contiene e perché molte deleghe sono vaghe, come quella sull’edilizia sovvenzionata. Si chiede una cambiale in bianco alla maggioranza e al Consiglio, non ci sembra il modo serio di procedere. Senza risposte resta il problema-casa, il problema del caro vita, e soprattutto la necessità di redistribuzione dei redditi.
Matteo Rossi, Npr
La legge di bilancio riassume i trend degli ultimi anni, un trend positivo che, a onor del vero, non è dipeso unicamente dall’azione legislativa di maggioranza e governo. Dal covid in avanti si è avuto grande sviluppo e crescita economica, si sono viste entrate non rilevate da anni, frutto di anche politiche fatte negli anni passati. Oggi siamo qui a parlare di bilancio, in cui si intravedono politiche di sviluppo volte a migliorare le infrastrutture del Paese, ci sono articoli che parlano di ospedale, polo museale, cinema turismo…di una San Marino che dopo anni di gravi difficoltà, vuoi per bravura, vuoi per la congiuntura favorevole del mercato, è riuscita a trovare risorse per provare ad ammodernarsi come Paese. Abbiamo parlato molto di banche negli ultimi Consigli, va detto che un gran lavoro è stato fatto in quel settore e tanto ancora c’è da fare.
Mi preme sottolineare il dato principe che emerge: in questo bilancio previsionale 2024 si sono riusciti ad avere accantonamenti importanti e si sono stimati, in termini prudenziali 38 mln di euro di deficit che sono legati a infrastrutture del territorio. Chiaro è che questo non basta e si deve tenere conto che le grandi entrate sono legate all’inflazione, ai dati della monofase che sono importantissimi, così come le entrate dei carburanti. Ed è un dato certamente legato all’inflazione e al carovita che hanno colpito tutti noi e credo che per qualsiasi governo e partito che si ritroverà ad affrontare il futuro del Paese sarà una questione cui mettere mano. Non trovo quindi peregrina la manifestazione sindacale annunciata domani, è una sorta di grido di allarme, tutti noi viviamo in un periodo storico in cui, a parità di stipendio, quello che rimane nelle tasche dei sammarinesi è sempre meno. I dati parlano di una media di stipendi ancora importanti- 35 mila euro pro capite nel pubblico e 27 mila euro pro capite nel settore privato- il problema è quello della spesa, dei mutui. Accolgo quindi con favore la proposta del Segretario di un tetto massimo delle rate del mutuo da spalmare nel tempo e anche relativamente all’allargare il Fondo straordinario di solidarietà, a cui ad aggi attingono 4-5 casi di persone in grandissima difficoltà. Ma ci sono anche persone che, anche non arrivano a quei livelli di povertà, hanno comunque un grande bisogno.
Nicola Renzi, Rf
Nell’articolo Milledeleghe arriviamo a superare ampiamente le 30 deleghe. Ma siamo a fine legislatura e per esercitare quindi dalle 30 alle 40 deleghe, ed emanare dai 30 ai 40 decreti, ci vorrebbe tutto l’anno e ci pare un libro dei sogni che disegna quello che il governo non è riuscito a fare, tutto qua. “L’Emendone” con tutte le deleghe ci pare azzardato e ci stracciamo le vesti perché alcune di queste deleghe sono impresentabili e improponibili, tanto sono vaste che diventano una cambiale in bianco del governo. Non solo: con i decreti delegati queste cambiali diventano immediatamente esecutive. E’ indecoroso. Veniamo ai temi nodali: sul carovita la mia forza politica ha proposte concrete che pensiamo non possano più essere derogate. Da più di un anno abbiamo posto la questione all’Aula, che l’accoglieva all’inizio con disinteresse, poi è arrivata a prendere in considerazione qualche proposta e tanti consiglieri di maggioranza ci hanno detto che erano idee giuste, ma sono state tutte bocciate con le solite scuse ‘ non è questa la sede, le faremo prima o poi…’ . E’ dunque un tema su cui il governo resta latitante. Oggi sentiamo dal Segretario Gatti che l’inflazione a San Marino è più bassa che in Itala. Allora io alzo le braccia: se questa è la vostra percezione, spiegate perché non è la percezione di molti che vivono in Repubblica e prendono l’auto per andare a fare la spesa oltre confine? Il problema di arrivare a fine mese- lo dicono i sindacati- non riguarda più forme di povertà conclamata- e per questi dobbiamo ringraziare il terzo settore e le associazioni di volontariato che se ne prendono cura. Il dato che ci presentano i sindacati è che non riesce ad arrivare a fine mese anche una fascia non marginale della popolazione che ha un impiego. Ci sono persone che vivono con 1.4000 euro al mese e che, con l’inflazione che sale, il caro bollette e l’impennata di mutui, vanno in difficoltà. Lo vogliamo dire o no? Il Segretario Gatti ci dice che il governo ha valutato che quanto fatto è sufficiente, ma noi diciamo che non lo è assolutamente. Noi poteremo tanti emendamenti che vanno in quella direzione. E a chi ci dirà: ma dove troviamo i soldi? Ricorderemo le consulenze d’oro agli amici degli amici. Questo è il governo che ha portato avanti il Des la cartolarizzazione e il debito Carghil, progetti per cui, per come sono stati realizzati, siamo contrari. Sono progetti che hanno bruciato o bruceranno milioni di euro dei contribuenti. Sullo sviluppo siamo ancora ad attendere che Alpitour costruisca un hotel al Tiro a volo o che il Nido del falco sia comprato da un blasonato imprenditorie invitato dal Segretario Pedini direttamente a trattare alla sua Segreteria…e come sempre succede in campagna elettorale, prende avvio la grande girandola delle asfaltature. E poi anche qualche consulenza da 100 -200 -300 mila euro, per fare progetti faraonici che non si faranno mai…ma sono una grande spot elettorale. Noi invece chiediamo un progetto di risoluzione del debito pubblico, anche se è una proposta meno popolare, per farcene carico, per noi e per le generazioni che verranno dopo di noi e chiediamo si debba accompagnare ciò con politiche lungimiranti di sviluppo, vere, non le solite promesse. Noi le idee le mettiamo in campo e speriamo che almeno questo dibattito sia occasione per confrontarci sulle idee e per vedere se si può dare ripopsta immediata alla cittadinanza.
Marica Montemaggi, Libera
E’ un bilancio su cui è difficile fa delle considerazioni, le deleghe inserite sono tutte dei messaggi più o meno elettorali e più o meno pericolosi, perché sono deleghe troppo generali. Inutile parlare sempre del ridare dignità al ruolo del consigliere, quando qui lo si svilisce continuamente, sono delusa da queste continue prepotenze. La dignità del consigliere sta nel poter riprendere il suo ruolo, nel dibattere sugli argomenti, non nel chiedersi solo se può essere una professione o meno e poi si continua a dare deleghe con cui il governo può continuare a fare il suo decreto esecutivo con una mera ratifica dell’Aula.
Con gli emendamenti aggiunti al testo della prima lettura, il Segretario ha cercato di riprendersi, ma l’Icee non può inserirsi in pilastri come istruzione e sanità, che devono restare sistemi universalistici e gratuiti per tutti . Andare a intervenire sulle fasce più deboli significa rendersi conto del peso che hanno inflazione e carobollette sui redditi che non sono esclusivamente quelli che rientrano poi nel fondo di assistenza- e sono le posizioni più gravi- ma si sta amplificando il numero di coloro che fanno fatica a rientrare con le spese e ad arrivare a fine mese anche con i loro stipendi.
Emanuele Santi, Rete
E’ importante dare informazioni rispetto alla legge di bilancio. Innanzitutto, il primo dato rilevante è che questa previsione chiude con un disavanzo gestionale di 38 mln di euro, che sicuramente sono un disavanzo migliorativo rispetto le previsioni degli scorsi anni, ma che a mio avviso questa volta rappresenta un disavanzo attenuato, perché ci sono alcune entrate del bilancio dello Stato sovrastimate. Nel 2022 ci fu una scelta politica, venivamo dal covid, si scelse di sottostimare le entrate. Al contrario, questa volta- anche per esigenze di bilancio ed elettorali- si vede che governo e maggioranza hanno deciso di limitare al massimo la perdita gestionale e sovrastimare le entrate. Se le scelte del Segretario Gatti sono giuste ne sono felice, ma bisogna essere consapevoli che in Igr e Monofase, rispetto il Consuntivo 2022, sono diversi i milioni di euro in più stimati.
Chiedo chiarimenti su alcune voci in particolare al Segretario Gatti: il milione di stanziamento a Camera di commercio. Noi effettivamente sappiamo che buona parte degli ‘alimenti’ della Camera li si ottiene con la partecipazioni a Giochi del Titano, io non capisco se vengono meno questi dividendi, o se il milione si somma alla partecipazione, perché parliamo di un milione di euro che lo scorso anno non c’era. Poi sulla questione debito: sono previsti 50 mln di euro per rinnovare il debito interno in scadenza, io speravo anche qualcosina in più, ma la cosa che mi fa un po’ rabbrividire è l’importo stanziato per gli interessi che si aggira intorno a 28 mln di euro. E’ un importo enorme e bisogna che l’Aula inizi a pensare come pagare meno interessi possibili.
Poi registro la grande assenza dell’apporto che avrebbe potuto dare la Riforma Igr che il governo non ha fatto e la sua volontà è di non farla e probabilmente non la farà neanche il nuovo governo e non l’avremo neanche nel 2024. Grande assente perché se vogliamo andare dietro alla stima del Sds Gatti, quei 38 mln di gap che ancora ci sono da previsione poteva essere sanato da una riforma fiscale equa e giusta che poteva fare emergere tutto quello che c’è di evaso e colpire alcune deduzioni e detrazioni non dovute. Bene se arriva l’Icee, finalmente avremo questo metro di paragone ma penso che rispetto la Riforma Igr non si è fatto nulla e questo manca dai dati per riuscire ad avere un bilancio che potrebbe stare in piedi in modo migliore.
Riforma pensioni: in una riunione recente sono state date le prime proiezioni sugli effetti della riforma previdenziale, i dati degli esperti Iss sono incoraggianti la ‘riformina’ sta dando buonissimi risultati, significa sta entrando quello che si era preventivato e verrà stabilizzato per 7-10 anni lo sbilancio tra prestazioni erogate e contributi versati di circa 70 mln. Ciò significa che con coraggio – perché il mio gruppo lo ha avuto- questa riforma, grazie al lavoro del nostro Segretario di allora, Roberto Ciavatta- sta dando le risposte che tutti si aspettavano, nonostante introiti importanti si è andati nell’ottica di equità. Non finisce qui: nella sanità pubblica nel 2022 abbiamo risparmiato oltre 3, 5 mln rispetto quanto stanziato, oggi ho visto che lo stanziamento si è attestato a 86 mln, mi auguro questo stanziamento diminuisca piano piano, ma non è facile.
Sull’Azienda dei servizi, il risultato gestionale è di – 1mln di euro poi con il trading, che porta 4 mln nelle casse, l’azienda riesce a produrre 2,7 mln di utili. Da rimarcare è il fatto che sui servizi anche quest’anno siamo in perdita. Nel bilancio, Luce e Gas sono servizi in cui si guadagna, ma gli altri sono tutti in perdita. Dal servizio di igiene urbana perdiamo quasi 3 mln di euro. Sulle Tlc il nostro Stato è l’unico che non ricava nulla, appena 700 mila euro, quando sappiamo invece quali sono gli introiti degli operatori, ma riusciamo a farci pagare qualcosina? Devo dare atto sulla gestione Acque reflue, che era un servizio in perenne perdita, ma oggi grazie agli aumenti di ricavi e al lavoro fatto da Rete per far pagare reflui a chi versava nei torrenti, la perdita c’è ancora ma si è dimezzata. E’ vero che non sono state aumentate le bollette, ma su servizi specifici come ad esempio la funivia, la gestione del macello pubblico le Tlc etc. non possiamo avere più costi che ricavi, anche il bilancio previsionale da un utile ma il livello di risultato gestionale solo dei servizi è in perdita di 900 mila euro e qui bisogna fare di più. Infine, rispetto ai possibili finanziamenti per la realizzazione di impianti che diano una maggiore autonomia energetica, soprattutto da rinnovabili, abbiamo visto investimenti programmati, noi riteniamo opportune questi investimenti, ma devono essere passare anche nella commissione preposta prima di essere conclusi.
Milena Gasperoni, Npr
Vorrei portare una serie di dati che danno il quadro positivo della nostra economia. Avendo già ampiamente assorbito il periodo drammatico della pandemia, la Repubblica di San Marino ha superato il Pil pre-pandemia, per il 37%, oltre un terzo, è dato dalle attività manifatturiere che occupano circa il 40% dei lavoratori del settore privato. Altri settori importanti che contribuiscono all crescita del Pil sono i servizi, per un 30%, con il 29% della forza lavoro del settore privato, e infine settore di attività riconducibili alla nostra tradizionale vocazione turistica, il settore commercio-ristorazioni-alloggio, contribuiscono al Pil per il 26% con 23% dei lavoratori.
Merita poi una riflessione l’occupazione: i lavoratori sono cresciuti negli ultimi 4 anno del 4% l’anno in media. E’ una crescita non sperimentata da almeno 15 anni. In 4 anni i lavoratori del settore privato sono cresciuti dell’11% rispetto al periodo prepandemia. Di contro la disoccupazione registra un calo vertiginoso. Nel 2017 era al 6,5%, nel dicembre 2023 al 2,3%. I valori della disoccupazione poi sono sovrastimati. Invece l’andamento demografico è l’altra faccia della medaglia: la situazione desta allarme e richiede interventi, non dico in termini di sostegno alle nascite, ma certamente deve essere un settore in cui concentrare le politiche sociali. Il rapporto occupati-pensionati nel 2013 era di 2,5 ogni pensionato, oggi 2,10, c’è tenuta, non crollo.
Fernando Bindi, Rf
L’imprenditoria privata ha un mercato fuori di qui e se il mercato l’assorbe, siamo contenti tutti, ma non pensiamo dipenda da chissà quali politiche fatte qui, oltretutto il tessuto economico non nasce nel 2019-2020 e fortunatamente ha tenuto. Condivido invece le preoccupazioni e le attenzioni rispetto alle incertezze legate alla situazione turbolenta esterna, rilevate nella relazione al bilancio. Ma cosa dobbiamo fare noi per la nostra potenzialità di Stato sovrano, in un mondo turbolento di giganti, per consolidare la nostra posizione e mantenere per quanto possibile in equilibrio quello che tocca la vita dei cittadini? Nella relazione si legge che in questi anni si è tenuta una politica di contenimento della spesa per compensare eventuali difficoltà, ma a me non sembra affatto, tra consulenze e assunzioni non motivate, che ci sia stata una gran attenzione alla spesa. Sono lontani i tempi della spending review. I fatti dicono che se andiamo a leggere i dati, la politica di contenimento razionale della spesa non c’è stata.
Altro elemento su cui dobbiamo ragionare è che il metodo ‘dell’anno per anno’ , per non dire del giorno per giorno, sia stato prevalente in questi 4 anni. Se non razionalizziamo in modo equo, facendo ricadere il peso in maniera equa, non potremo più reggere il nostro welfare, come non reggeremo gli obblighi derivati dai trattati internazionali. Bisognerà rientrare poi dal debito contratto, interessi compresi, e bisognerà fare una gerarchia delle cose possibili, è finito il tempo in cui potevamo promettere tutto a tutti.
Sandra Giardi, Gruppo misto
Il Sds Gatti ci relaziona del progetto di legge, dicendo che questo è uno dei migliori bilanci previsionali dei 4 anni che si sono succeduti, ma è l’approccio che abbiamo visto un po’ tutti gli anni: si avvicina la fine dell’anno fiscale e si arriva sempre di corsa, forse sarebbe il caso di arrivarci più cauti. Qui si tenta di buttare dentro di tutto, perché nell’anno le Segreterie non sono riuscite a lavorare su alcune modifiche e la Finanziaria è quindi una legge omnibus che raccoglie un po’ tutto e ci si ritrova a parlare di cose che non centrano molto. Uno dei nostri emendamenti boccia le deleghe date al congresso di Stato: diversamente cosa serve tutta la macchina della Pa? Se il lavoro è tutto in capo al Congresso, tanto vale con tutte queste deleghe eliminare comparti della Pa. Sulla cartolarizzazione paghiamo noi lo scotto di una gestione immobiliare ricaduta sulle spalle della cittadinanza.
Mariella Mularoni, Segretario di Stato per la Sanità
Ci apprestiamo all’esame del provvedimento più importante dell’anno. Superato l’evento pandemico, che ha comportato a livello internazionale una grave recessione, i dati macro economici ci descrivono oggi un quadro dell’economia sammarinese in crescita. Dati confortati dal Fmi che ha riconosciuto i risultati economici a San Marino. Ma non bisogna fermarsi, sono necessari sforzi per ridurre la spesa corrente. Dobbiamo proseguire con le riforme strutturali programmate per mettere poi in atto azioni per dar seguito all’Accordo di associazione Ue, far crescere la nostra economia e consolidare il bilancio dello Stato.
Il Bilancio previsionale dell’Iss 2024 si basa sulle stime economico finanziarie nell’ambito dell’attività ordinaria dei comparti, stime che potrebbero subire variazioni alla conclusione dell’iter di approvazione del nuovo Atto organizzativo dell’ente e della nuova proposta di Piano sanitario e socio sanitario 2024-2027, e anche da interventi normativi o progetti straordinari che si renderanno necessari. Nell’articolo 1 di bilancio, ‘deleghe’, prevediamo di aggiornare la normativa in materia di attività libera professionale in ambito sanitario, ma anche la revisione della normativa che stabilisce gli aventi diritto alle prestazioni sanitarie, le disposizioni per l’applicazione della quota capitaria e le modalità per il riconoscimento dell’assegno di accompagnamento, la rivalutazione degli assegni familiari, dell’assegno famigliare integrativo, anche in previsione dell’Icee, ma anche la delega per intervenire sulla Legge Previdenziale qualora siano necessari correttivi.
Dalla proposta del bilancio previsionale Iss emerge che le proiezioni relative alla spesa sanitaria e socio sanitaria e per la prevenzione per il 2024 richiedono un concorso da parte dello Stato di circa 87 mln di euro. Dobbiamo rilevare che, essendo la nostra organizzazione sanitaria di stampo universalistico e garantista, e perché dispone di professionalità e tecnologia all’avanguardia, nell’atto di continuare di garantire agli assistiti prestazioni di elevato standard, questo comporta investimenti piuttosto ingenti per lo Stato. Nel 2023 la voce di costo più rilevante sul bilancio Iss è quella riferita alle spese del personale sanitario e socio-sanitario, e in parte al costo legato a stabilizzazioni e alle ricostruzioni di carriera. Si deve poi considerare la crescita della domanda di servizi e l’aumento dei costi derivanti dall’inflazione crescente, le rivalutazioni contrattuali, a questo si aggiunge anche l’evoluzione demografica della popolazione residente, che sta mostrando un sensibile incremento medio dell’aspettativa di vita, accompagnata a nuove tipologie di servizi diagnostici e chirurgici, a nuove tipologie di farmaci…tutti fattori che rendono difficoltosa l’attivazione della riduzione dei costi. Assumono importante rilievo per il prossimo Esercizio finanziario anche i costi di spesa corrente per manutenzione di software e macchinari sanitari e, più in generale, la riorganizzazione del sistema informatico, l’acquisto di macchinari diagnostici e chirurgici sempre più avanzati e sofisticati, per garantire anche nuovi servizi. Ad es. il servizi o di anatomia patologica, il centro per miopia e il centro per le disfunzioni degli apparati urogenitali femminili.
Dobbiamo anche considerare l’incremento medio annuo degli assistiti e l’invecchiamento progressivo medio della popolazione, le manutenzioni ordinarie e straordinarie di strutture e impianti, considerato che l’ospedale è obsoleto e anche l’incremento dei costi delle materie prime energetiche. Sebbene sia previsto un contingentamento del concorso dello Stato nella spesa corrente, va rilevato che il governo ha sostenuto investimenti in campo medico per l’anno 2024, prevedendo un apposito stanziamento a bilancio pari a 660 mila per finanziare investimenti in conto capitale, separati da quelli della spesa corrente.
Iro Belluzzi, Libera
Non ci sono i tempi per poter attuare i temi dello sviluppo, sarebbe solo demagogia, non ce ne sono infatti tantissimi, ma è tutto un rimando a una serie di decreti, tra quelli in prima lettura e quelli in emendamenti del governo, che superano la cinquantina, con rimandi anche a novembre- dicembre 2024. Sarebbe stato meglio avere il garbo di non inserirne così tanti e in termini così lunghi per non prendere in giro la cittadinanza. Qualcosa può invece essere fatto da subito, come le richieste sul fiscal drag, richiesta dal sindacato per dare risposte su inflazione e carovita.