San Marino. In Consiglio maggioranza e opposizione si scagliano contro Rete dopo il suo abbandono dal governo

San Marino. In Consiglio maggioranza e opposizione si scagliano contro Rete dopo il suo abbandono dal governo

È andato avanti anche ieri pomeriggio in Consiglio, a Palazzo Pubblico di San Marino, il dibattito sulla crisi di governo innescata dall’uscita dalla maggioranza del gruppo Rete e dalle dimissioni del segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini e del segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, Roberto Ciavatta.

Durante il dibattito di ieri pomeriggio in Consiglio sulla crisi di governo innescata dall’uscita dalla maggioranza del gruppo Rete e dalle dimissioni del segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini e del segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, Roberto Ciavatta, riporta San Marino News Agency nel proprio dossier, gli attacchi più critici ai dimissionari sono stati espressi in particolare dall’opposizione, in particolare da parte dei consiglieri di Libera e di Sandra Giardi, “ex” confluita nel gruppo misto di minoranza.

Mentre dalla maggioranza non sono mancati appelli a proseguire il dialogo sulle cose da fare, come quello di Gerardo Giovagnoli (Npr).

E c’è chi si è interrogato: “Per fare cosa si va avanti?”, come Pasquale Valentini (Pdcs), perché “oggi non si può dire ‘il programma è quello di prima’”.

E anche Denise Bronzetti, gruppo misto di maggioranza, ha sostenuto che “se a questo governo resta del tempo, non ha come unico scopo di portare a casa l’Accordo di associazione con l’Ue”.

Paolo Rondelli (Rete), tirato in ballo l’altro giorno per il suo ammonimento sul rischio di infiltrazioni malavitose, ha chiarito: “Non facevo riferimento a infiltrazioni in essere, ma alla necessità di mantenere alta la guardia a seguito di quanto emerso in Commissione antimafia”.

E ancora, per Rf e Libera, resta un problema di legittimità del nuovo governo che si verrà a formare, accuse rigettate da segretari di Stato e consiglieri di maggioranza.

“Sull’interpretazione della legge elettorale, dite che non è chiara, ma chi l’ha fatta e votata? Dal mio punto di vista, l’interpretazione è una ed è molto chiara: gli approfondimenti sono stati fatti e le norme vanno lette e interpretate in modo coerente tra loro”, ha mandato a dire Gaetano Troina (Dml).

Negli interventi in generale il leitmotiv di maggioranza e opposizione è stata la lettura dell’apertura della crisi come una mossa pre-elettorale da parte di Rete, volta a recuperare il consenso perso negli anni al governo.
Accusa da cui il movimento si è smarcato ribadendo le motivazioni legate all’immobilismo del governo.

Clicca qui per leggere il resoconto integrale della seduta di ieri pomeriggio del Consiglio

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