San Marino. Sandra Giardi attacca Rete: “No alla morale dalla bocca di certi consiglieri che la morale non sanno neanche dove sta di casa”

San Marino. Sandra Giardi attacca Rete: “No alla morale dalla bocca di certi consiglieri che la morale non sanno neanche dove sta di casa”

“No alla morale dalla bocca di certi consiglieri che la morale non sanno neanche dove sta di casa”. Durissima Sandra Giardi verso il suo ex movimento e svela: “Quando si è pensato alla legge elettorale nessuno di noi ha pensato al bene del Paese, ma a quale poteva essere lo scenario e il risultato. Ma lo ‘statista’ ha sbagliato”.

ANTONIO FABBRI – Sono volate scintille nel Consiglio di ieri con gli esponenti di Rete che hanno continuato nella linea propagandistica di ricreare una verginità al movimento, ma con la maggioranza e anche dall’opposizione, soprattutto gli ex del movimento, sono arrivate bordate verso la retorica retina puntualmente smontata. Così se prima aveva parlato Gloria Arcangeloni, che con il rientro tra i consiglieri di Tonnini e Ciavatta sarà destinata a uscire dall’aula per trovare posto probabilmente nelle cariche degli organismi del movimento, subito dopo è intervenuta la ex Sandra Giardi, del Gruppo misto di minoranza, che ha messo non poche magagne di Rete.

Quindi Gloria Arcangeloni ha fatto la morale: e Rete di qua e Rete di là; e Rete non è questo, e Rete non è quello; e Rete non è immobile e Rete è più bella, e Rete è più brava, e Rete è più onesta e… “l’immobilismo non appartiene a Rete e queste sono le motivazioni” dell’uscita dal governo. “L’attuazione del programma di governo – ha detto Arcangeloni – era il nostro unico obiettivo. Il nostro modo di fare politica è completamente e diverso dagli schemi di cui questo sistema è intriso”.

Lo spiegone della Arcangeloni, però, non è andato proprio giù alla ex compagna di movimento Sandra Giardi: “Devo dire che dopo un intervento così mi verrebbe quasi voglia a me di lasciare l’Aula perché, scusate, ma la morale basta. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Credo che i moralismi sia meglio lasciarli alle prossime elezioni e al giudizio della cittadinanza, e non svenderli in questa Aula e soprattutto dalla bocca di certi consiglieri che la morale non sanno neanche dove sta di casa”.

Ha esordito così, in modo non proprio accomodante verso il suo ex movimento, Sandra Giardi, mettendo poi in fila un intervento lucido, diretto e sincero, come rilevato anche dal decano dei consiglieri, il professor Fernando Bindi di Repubblica Futura.

Rete con la Dc i punti conver- genti non li ha mai avuti – ha proseguito Giardi – Ben due movimenti hanno fallito nel portare all’interno di quest’aula un cambiamento sociale e culturale. La responsabilità è grande. Forse quest’aula non capisce quale danno Rete e Civico hanno fatto a questo paese. Forse un danno più tangibile è quello del debito, ma quando tu illudi le persone e le porti a pensare che si può davvero cambiare e che le persone sono diverse e che un mostro, come vien descritta la Dc, si può contrastare con i movimenti e con l’impegno e la capacità e con la morale, quella vera e non quella che si esprime con dei concetti attraverso un microfono in Consiglio… quando illudi le persone, fai un danno ancora più grande. Si paga la sfiducia, che ha un costo molto più alto di tutte le scelte che facciamo in questa aula. Una politica che dice che si fanno i bisticci, ma poi si torna tutti assieme. La posizione è puramente politica e pre-elettorale, e fuori da qui la gente fa i conti coi problemi che noi avremmo dovuto risolvere e che per colpa della Dc, si dice così tanto è sempre colpa loro, non sono stati risolti. Tutti contro tutti adesso, tutti insieme a tutti dopo. Prima ci attacchiamo, ci mortifichiamo e poi intanto, mentre noi stiamo qui a discutere del nulla, ci si prepara già alle prossime elezioni.

Forse ce le dovremmo pagare di tasca nostra. Forse i cittadini ci dovrebbero dire che le prossime elezioni sono a carico di chi in questo momento lascerà l’aula consigliare. Forse anche i soldi lasciati sul conto di qualcuno, di qualche movimento che sta usando per la nuova campagna elettorale sono i miei soldi, anche della cittadinanza che li ha votati”.

Poi aggiunge, e il riferimento appare chiaro a Rete: “Quali meccanismi si sono messi in conto pur di governare con la Dc! Al governo nessuno avrebbe mai voluto Rete con la Dc. Mi sento di avere fallito anche io e ho delle grosse responsabilità e altre forse le posso delegare ad altri fattori, ma non vengo in aula a piagnucolare che la Dc è brutta e cattiva”, come fa Rete.

Poi svela e rileva: “Quando si è pensato alla legge elettorale nessuno di noi ha pensato al bene del Paese. Si è solo pensato a quale poteva essere lo scenario e il risultato. Peccato che lo ‘statista’ ha sbagliato perché Motus è rimasto, Md ci ha lasciato e siamo rimasti da soli al governo: Dc e Rete. L’unico libro di cui consiglio la lettura, visto che abbiamo parlato anche di libri, è ‘Cronaca di una morte annunciata”, ha concluso Sandra Giardi.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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