Csu: attacco ai diritti dei lavoratori

Csu: attacco ai diritti dei lavoratori

SAN MARINO 29 MARZO 2011 – Prosegue e si intensifica la mobilitazione su tutti i punti della petizione CSU e sui contratti di lavoro. E’  convocata per la prossima settimana dell’assemblea generale dei rappresentati sindacali (Attivo quadri).

Un quadro complessivo che vede la permanenza di tutte le problematiche poste dalla petizione CSU su cui sono state raccolte oltre 7mila firma: l’assenza di equità fiscale, la mancanza di progetto di sviluppo e della firma degli accordi con l’Italia, i contratti di lavoro scaduti in tutti i settori, l’addizionale straordinaria IGR del 15%, l’imposta sui redditi da pensione, i tagli alle indennità dei pubblici dipendenti, gli aspetti non concordati della riforma PA. Se, su tutti questi temi, non si raggiungeranno a breve dei risultati, la CSU predisporrà tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, tra cui la eventuale proclamazione dello sciopero generale.

In questo quadro generale, le sentenze del Collegio dei garanti sull’articolo 56 e 72 della finanziaria, di cui oggi abbiamo avuto notizia, vanno ad appesantire gravemente il cumulo dei problemi aperti, prima descritto. In relazione alle due sentenze, la CSU ritiene che non siano coerenti con i principi di uguaglianza e pari opportunità dell’ordinamento sammarinese.

Articolo 56, tassa frontalieri. Questa sentenza avvalla la norma discriminatoria voluta dal Governo, che ha fatto fare un passo indietro a tutto il paese sul piano della civiltà. La sentenza si basa, tra le altre cose, sull’assunto che all’interno di un singolo paese, nonostante le convenzioni internazionali sottoscritte e in vigore paese, vi sarebbe la possibilità di assumere norme fiscali che introducono differenze e distinzioni tra lavoratori residenti e non residenti.

Una motivazione inaccettabile sul piano del diritto, che non trova nessun riscontro nel nostro ordinamento, così come in nessun paese civile! In questo modo si deroga dalle leggi interne, dalle convenzioni internazionali sottoscritte (che sono anch’esse fonte di diritto), e dai contratti, che non fanno nessuna distinzione tra lavoratori sulla base della residenza. La CSU continua sul piano legale la propria azione, e annuncia fin d’ora che farà tutte i passi necessari per avviare quanto prima gli opportuni ricorsi agli organismi internazionali.

Articolo 72, pensionamenti forzati. – La motivazione della sentenza, ruota intorno all’assunto che l’istanza sarebbe stata superata dall’emanazione del decreto che ha in parte ridotto la portata di questo articolo, che impone il pensionamento forzato per una parte di dipendenti pubblici. Siccome tale decreto continua ad impedire ad una parte di lavoratori l’esercizio del diritto a proseguire l’attività lavorativa, la sentenza aggira il quesito posto, cioè la richiesta di pronunciarsi nel merito dell’illegittimità del provvedimento.

CSU

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