Cto San Marino: “Il governo non abbandoni il settore turistico”

Cto San Marino: “Il governo non abbandoni il settore turistico”

“L’emergenza non attende i tempi della burocrazia”.

A dichiararlo è Cto San Marino, sottolineando in una nota che “la situazione resta davvero difficile per gli operatori del turismo organizzato che si aggregano alle richieste delle associazioni omonime italiane, anche se finalmente si è tornati a viaggiare siamo ben lontani da una situazione che si possa definire come tornata alla normalità; ma più delle opinioni lasciamo parlare i numeri dei dati ufficiali, come pubblicato dalla stampa di settore italiana”.

“Dal punto di vista dei flussi internazionali, il turismo si chiuderà probabilmente sui livelli del 2021 con un calo del 85% rispetto al 2019 – rimarca Cto San Marino -. Dal punto di vista economico, la spesa complessiva per il turismo si attesta a circa il 40% del periodo pre-pandemico sperando che non si abbassi ancor di più visto il conflitto russo-ucraino. al momento oltre 100 milioni di posti di lavoro del settore turistico risultano a rischio in Ue, specialmente nei Paesi più colpiti dalle restrizioni come l’Italia e San Marino, che sono i primi nella lista per perdite in percentuale di forza lavoro. Il turismo scolastico, che rappresenta una fetta importante dei fatturati degli operatori nazionali, è ancora più lontano dalla ripresa”.

“Dal 1° aprile finalmente finisce il blocco dei viaggi d’istruzione e il comparto torna a far viaggiare gli studenti dopo due anni di fermo totale, ma ovviamente siamo lontanissimi dalla normalità, in primo luogo perché sono mancati già 4 mesi di operatività, mentre ad aprile e maggio i tour operator non potranno contare su molte capacità alberghiere che risultano ancora oggi chiuse, fino al 40% secondo Federalberghi – evidenzia Cto San Marino -. Inoltre, a contrastare una congrua ripresa che consenta una programmazione adeguata ci sono l’incertezza su come sarà la situazione Covid in autunno e le ripercussioni del conflitto ucraino, in un futuro sempre più incerto per il quale si prevede una perdita di questo mercato intorno al 70%, rispetto alla cosiddetta normalità, anche per il 2022”.

Il turismo domestico italiano “è l’unico in ripresa ma si avvale del fai da te, che scavalca le aziende del settore”.

“Questa è la situazione globale che affronta il turismo organizzato, e riteniamo importante informare la popolazione e la politica che, in questo momento in cui tutti respiriamo una ritrovata normalità, i danni causati da due anni di stop non sono affatto alle spalle per il nostro comparto, e in tutti i Paesi europei sono previsti oculati piani di sostegno del comparto con appositi fondi straordinari e ammortizzatori sociali, dopo gli interventi che sono già stati previsti – afferma infine Cto San Marino -. Ringraziamo inoltre il governo per l’estensione della Cassa Integrazione (Cig), ma ci auspichiamo che il governo sammarinese si prenda cura di un settore primario del Paese che non può e non deve essere abbandonato, ne può essere considerato fuori pericolo”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy