Evasione fiscale a San Marino, amministratore condannato a dieci mesi di prigionia

Evasione fiscale a San Marino, amministratore condannato a dieci mesi di prigionia

Concessa la sospensione della pena. Non dichiarati redditi per oltre 300mila euro per una evasione pari a oltre 61mila in un anno.

ANTONIO FABBRI – Evasione fiscale per oltre 61mila euro, superiore alla cifra di legge. Condannato l’ultimo amministratore della Metal World srl, controversa società sammarinese che operava nell’ambito del trasporto e comprevendita di rottami.

La società è finita in liquidazione nel 2014 ed ha diverse pendenze iscritte a ruolo per debiti nei confronti dello Stato. Tra queste anche gli oltre 61mila euro di tasse che avrebbe dovuto versare nel 2014, appunto, ma che non ha mai versato perché non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi. Per questo è finito a giudizio l’ex amministratore della società, Osvaldo Marcomini, considerato che ai sensi del comma primo dell’articolo 389 del codice penale, evasione fiscale appunto, “chiunque omette la presentazione della dichiarazione dei redditi, quando l’ammontare dell’imposta evasa determinata anche in via sintetica dall’Ufficio è superiore ad €25.000,00 è punito con la prigionia…”

La società ha d’atra parte avuto controverse vicissitudini tanto che anche il precedente amministratore era finito davanti al giudice con l’accusa di emissione di fatture false fino al 2013. In primo grado era stato condannato, poi in appello era stato assolto per le fatture false emesse prima del 2012, mentre era stata dichiarata la prescrizione per le fatture emesse nel 2012 e 2013. Invece, ieri, per l’evasione fiscale del 2014 è stato imputato l’ultimo amministratore, prima che la società venisse posta in liquidazione.

Parte civile anche l’Avvocatura per sostenere il danno non patrimoniale subito dallo stato. In rappresentanze dell’Eccellentissima Camera, dunque, l’avvocato Alessandra Belardini, che ha ripercorso le testimonianze e l’attività dell’ufficio tributario che ha rilevato plurime anomalie e irregolarità. “L’Ufficio ha anche cercato il contraddittorio con l’amministratore, che però non si è mai presentato”. Quindi l’Avvocatura ha chiesto il ristoro del danno non patrimoniale, considerato che per il danno patrimoniale degli oltre 61mila euro evasi, c’è già l’iscrizione al ruolo e quindi sono già avviate le procedure amministrative per cercare di recuperarli. “Con la condotta omissiva della presentazione della dichiarazione dei redditi, l’imputato ha creato un vulnus all’intera economia sammarinese e il turbamento dell’attività dell’amministrazione che ha dovuto impiegare mezzi e risorse per risalire alla violazione che ha causato un danno alla potestà impositiva statale, esercitata sulla base della carta dei diritti che all’articolo 13 prevede che tutti i cittadini hanno l’obbligo di concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Quindi l’Avvocatura ha chiesto la condanna al risarcimento del danno non patrimoniale da liquidare in separato giudizio civile e al pagamento degli onorari di costituzione.

Il procuratore del fisco Giorgia Ugolini ha rimarcato come l’amministratore della Metal World abbia omesso di presentare la dichiarazione del 2014, a fronte di un reddito di oltre 300mila euro. “L’accertamento del tributario ha fatto emergere grandi ed evidenti anomalie nella Metal World che ha visto la licenza sospesa dal 14 maggio 2014. Era tenuta a presentare una dichiarazione mai presentata, aveva tre lavoratori, a fronte di una attività che da subito è stata avviata con plurime irregolarità”. Rimarcando la sussistenza del reato di evasione fiscale contestato, la Pf Giorgia Ugolini ha quindi chiesto la condanna a 10 mesi di prigionia, 600 euro multa e l’interdizione di un anno e sei mesi dall’attività di amministratore, non opponendosi alla concessione dei benefici. L’avvocato difensore d’ufficio, Nicola Maria Tonelli, si è limitato a chiedere la pena nel minimo con i benefici di legge.

Il Commissario delle legge Simon Luca Morsiani, di fatto accogliendo le richieste del Pf, ha condannato l’imputato, Osvaldo Marcomini, in contumacia a 10 mesi di prigionia, a 600 euro di multa e all’interdizione per un anno e sei mesi, concedendo i benefici della sospensione condizionale della pena per due anni e della non menzione nel casellario giudiziale. Condanna anche al risarcimento danno non patrimoniale a favore dell’Eccellentissima camera da liquidare in sede civile, al pagamento degli onorari di parte civile e delle spese del processo.

 

Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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