Frontalieri puniti per un banale disguido burocratico. Csu

Frontalieri puniti per un banale disguido burocratico. Csu

Certificati medici dei lavoratori frontalieri: per un semplice disguido nella consegna, negata l’intera indennità di malattia
Per la CSU si tratta di una punizione ingiusta, eccessiva e del tutto spropositata, considerando che si tratta di malattie reali e adeguatamente certificate. In casi di malattie lunghe, alcuni lavoratori hanno perso cifre considerevoli. La CSU scrive una nota all’ISS per chiedere di riconsiderare i casi che si sono verificati, e di svolgere un incontro con la Direzione  dell’Istituto e della Medicina fiscale
1 settembre 2011 – A seguito delle nuove norme sulla trasmissione dei certificati medici per i lavoratori frontalieri, emesse nei mesi scorsi, che prevedono di consegnare una parte del certificato medico all’ISS, sono accaduti alcuni casi in cui i lavoratori in malattia hanno consegnato, evidentemente per un semplice e banalissimo disguido, la parte non corretta del certificato, composto da due parti. Ebbene, in questi casi, la “sanzione” che è stata applicata dall’ISS a questi lavoratori, è stata la perdita dell’intero importo dell’indennità per malattia; in casi di malattie lunghe, si tratta anche di cifre considerevoli. Per la CSU si tratta di una punizione ingiusta, eccessiva e spropositata, soprattutto considerando che si tratta di malattie reali e comunque adeguatamente certificate, in cui spesso i lavoratori, appena accortisi dell’errore, hanno provveduto a presentare la certificazione corretta. In tal senso, la CSU ha inviato una lettera agli organismi dirigenti dell’ISS e della Medicina legale e fiscale, e per conoscenza al Segretario di Stato per la Sanità, per chiedere di riconsiderare i casi verificatisi e di svolgere un incontro.
“In generale – sottolinea la lettera CSU – i disguidi avvenuti nella trasmissione dei certificati di malattia non possono essere considerati ancor più gravi, ad esempio, dell’assenza del lavoratore dal domicilio in caso di accertamento della medicina fiscale, una violazione che prevede peraltro l’interruzione dell’indennità per malattia dal momento dell’accertamento. Alla supposta impossibilità per l’ISS di valutare l’opportunità o meno di fare gli accertamenti a domicilio, che si determina quando avvengono questi errori materiali, si può ovviare attraverso una semplice comunicazione telefonica al lavoratore interessato o direttamente all’INPS. In ogni caso i controlli possono essere ugualmente richiesti dall’ISS.
Inoltre, su tali disguidi pesa anche una informazione non adeguata: infatti, l’aver fatto arrivare ai lavoratori la comunicazione sulle nuove norme per la trasmissione dei certificati con una nota allegata alla busta paga, e non in maniera diretta come era necessario, non ha permesso di comprendere l’importanza della stessa comunicazione. Oltre tutto non abbiamo la certezza che tutti i datori di lavoro abbiamo effettivamente trasmesso la comunicazione ai propri dipendenti frontalieri.”
“Pertanto – prosegue la lettera della CSU – viste le ragioni sopra esposte, chiediamo una generale riconsiderazione dei casi che si sono verificati, così come quelli che eventualmente dovessero accadere, evitando di sanzionare i lavoratori frontalieri incappati in questi disguidi con una penalizzazione così pesante, eccessiva e del tutto sproporzionata, come la perdita dell’intera indennità, e quindi riconoscendo loro il diritto di percepire la stessa indennità economica per malattia.
Tanto più considerando che si tratta di lavoratori che sono già fortemente penalizzati su altri fronti, ad iniziare da quello fiscale, sia da parte dello stato italiano che di quello sammarinese, e più in generale da una profonda incertezza circa il mantenimento dei posti di lavoro, visto il perdurare e la gravità della crisi che da alcuni anni ha investito e indebolito il sistema economico sammarinese. Nello spirito di salvaguardare i diritti dei lavoratori malati, sarebbe altresì auspicabile predisporre, in collaborazione con l’INPS, modalità più certe e dirette – anche per via telematica – per la corretta e puntuale trasmissione dei certificati di malattia dei lavoratori frontalieri. Riteniamo utile e opportuno, sulla problematica evidenziata, svolgere un incontro con gli organismi gestionali dell’ISS, Direzione Generale e Direzione della Medicina legale e fiscale. Comunque rimaniamo in attesa di una risposta scritta.”
CSU

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