Grand Hotel Primavera, parla il gestore sfrattato: “Dopo 10 anni di proficua collaborazione ci meritavamo un trattamento diverso”

Grand Hotel Primavera, parla il gestore sfrattato: “Dopo 10 anni di proficua collaborazione ci meritavamo un trattamento diverso”

Silvano Andreani, da 10 anni gestore del Grand Hotel Primavera, commenta pubblicamente la decisione della proprietà dell’albergo di chiudere la struttura per ristrutturarla.

 

Vi aspettavate il mancato rinnovo del contratto di gestione dopo 10 anni di attività o è stato un fulmine a ciel sereno?

“È stato un fulmine a ciel sereno ed una decisione della proprietà del tutto inspiegabile, che lascia sgomenti non solo me ma tutti i nostri dipendenti, collaboratori, fornitori e clienti.
Noi siamo subentrati nella gestione del Grand Hotel Primavera nel 2012, quando la sua immagine e reputazione erano ormai gravemente compromesse per via della fallimentare gestione del precedente gestore, società fallita nel 2013 ed il cui Presidente e socio di maggioranza è stato coinvolto in svariate procedure fallimentari italiane, oltreché procedimenti penali, riguardanti anche la malavita organizzata.
Oggi il posizionamento del GHP è arrivata al suo massimo storico, grazie al lavoro ed all’impegno profuso in questi 10 anni da tutto il nostro staff, per cui non è comprensibile la decisione di interrompere proprio ora questo percorso di crescita e sviluppo ormai consolidato”.

 

D’altra parte la proprietà, per bocca del consulente legale Avv. Luigi Mazza, ha dichiarato che ha chiuso l’hotel ed interrotto il contratto di gestione con Lei per la necessità di effettuare lavori di ristrutturazione ritenuti necessari.

“Nel corso dei 10 anni in cui abbiamo gestito il GHP abbiamo provveduto ad effettuare alcuni investimenti in proprio ed a nostro carico ed anche di recente ho trasmesso alla proprietà alcune proposte di revisione del contratto di gestione, confermando persino la mia disponibilità a contribuire in prima persona agli investimenti ritenuti necessari.
Persino i nostri collaboratori e dipendenti hanno compiuto un gesto importante per la salvaguardia dell’impresa e dei posti di lavoro, rendendosi disponibili a contribuire economicamente, con ammirevole senso di dedizione ed appartenenza all’azienda che ha raggiunto questi ottimi risultati proprio grazie a loro.
Ma mai abbiamo ipotizzato la chiusura dell’hotel, indicata dall’Avv. Mazza e dalla proprietà come l’unica soluzione possibile, ponendoci di fronte alla necessità di firmare un accordo sul rilascio dei locali.
In realtà, come già verificato dai tecnici, i lavori di ristrutturazione potevano agevolmente procedere per stralci successivi su singoli blocchi della struttura immobiliare, senza dover chiudere l’hotel, evitando così disagi alla clientela e danni in termini commerciali all’hotel”.

 

Allora quali sono i motivi di questa scelta secondo lei?

“Posso supporre che vi siano altri interessi di qualche natura, connessi ad eventuali speculazioni immobiliari, o interessi diversi con qualche nuovo potenziale gestore.
La proprietà non è stata trasparente con noi in questo senso, benché ritengo che dopo dieci anni di proficua collaborazione ci fossimo meritati un comportamento più trasparente e collaborativo da parte loro.
Per il bene del GHP mi auguro che non pensino di affidarsi nuovamente a personaggi oscuri come quelli che avevano condotto l’impresa al fallimento a suo tempo, visto il coinvolgimento all’epoca con quei personaggi degli stessi consulenti che stanno inducendo la proprietà ad assumere tali decisioni oggi.
Da parte nostra ribadiamo la nostra disponibilità a proseguire nella gestione, a partecipare alle attività di ristrutturazione garantendo nel contempo l’apertura dell’hotel, la continuità nella gestione, la salvaguardia dell’impresa e dei posti di lavoro, la salvaguardia dell’immagine e la reputazione del GHP, recuperata e rilanciata in questi anni grazie all’impegno ed al duro lavoro di noi tutti”.

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