Rassegna stampa – Preoccupa la già iniziata “migrazione” dei pensionati dal Portogallo al Titano. Commissione Esteri: diverse pratiche interessano cittadini italiani residenti nel Paese lusitano, mentre gli affitti schizzano a 900-1.000 euro al mese anche nelle zone periferiche
ANTONIO FABBRI – La preoccupazione è emersa in Commissione affari esteri lo scorso 24 gennaio ed è stata rimarcata l’altro ieri da Libera trattando il tema del caro affitti
In Commissione Affari Esteri era intervenuto Matteo Zeppa (Rete) facendo notare che diverse pratiche delle richieste esaminate dalla Commissione stessa “interessano cittadini italiani residenti in Portogallo, Paese che nel 2024 ha modificato il regime fiscale agevolato”. Di qui l’opportunità, condivisa praticamente da tutti in Commissione, di fare un’analisi sulle difficoltà del reperire casa in affitto per i sammarinesi, per verificare il nesso con le residenze concesse ed eventuali interventi normativi. “Sono a conoscenza di diversi casi di sammarinesi – ha affermato Zeppa – che, necessitando di un affitto, si rivolgono anche nei Castelli più esterni ma, come vediamo anche nelle pratiche, anche in quelle zone, come a Chiesanuova, i costi vanno ormai attorno 900-1000 euro al mese, sono praticamente raddoppiati e non più sostenibili per molte famiglie”.
Andrea Zafferani di Repubblica futura , chiede quindi un approfondimento anche sulla “reale portata dei benefici pubblici di questo tipo di residenze”. Cita la risposta avuta a una interpellanza che ha evidenziato “un impatto, dal punto di vista fiscale, di 4 residenze atipiche con importi minimali nel 2021, di appena 11mila euro”. Nella sostanza serve uno studio aggiornato sul mercato immobiliare, ha affermato Zafferani, “per capire quanto è a disposizione di banche e privati, sono dati imprescindibili da cui partire per fare una riflessione”. E’ stato chiesto di dare mandato anche all’Osservatorio del mercato immobiliare per compiere un’analisi al più presto, in modo da impostare politiche idonee nella prossima legislatura.
Sempre da Rf, Nicola Renzi, ha fatto notare il rischio del possibile impatto delle residenze concesse a pensionati sulla qualità dei servizi sanitari dell’Iss. Anche ha sollevato la necessità di una riflessione rispetto al problema casa, legandolo alla mancanza di progettualità territoriale. “L’edilizia popolare è ferma da decenni, il Prg è stato accantonato in questa legislatura”, lamenta. Inoltre, ha osservato che sul problema casa incidono anche fenomeni sociali, come quello delle separazioni delle unità familiari.
Dal canto suo il Segretario agli esteri Luca Beccari ha affermato di condividere il che rispetto al problema casa e affitti, che gli aspetti da tenere in considerazione sono molti e diversificati, sostenendo tuttavia che non tutto ruota attorno al tema dei residenti atipici, “è un falso mito”, ha detto. Comunque ha assicurato che assieme ai membri della commissione esteri si impegnerà per avviare un iter che porti alla raccolta di dati utili a una riflessione in quella sede.
Ieri il problema è stato ribadito da Matteo Ciacci nella conferenza stampa di Libera. “Esempio pratico – ha detto – oggi il Portogallo ha detto stop alle residenze per pensionati. Tutti i pensionati che vivevano in Portogallo vengono a San Marino, prendono un appartamento in affitto a cifre sicuramente più cospicue rispetto a quanto potrebbe permettersi una giovane coppia, e si distorce il mercato. Prima di dare il via alle residenze fiscali non domiciliate entro il 31 marzo – ha aggiunto – abbiamo chiesto una ricognizione delle residenze atipiche, anche prima dell’accordo di associazione. Continueremo a insistere su questo tema”, ha concluso.
Insomma, la questione a quanto pare preoccupa trasversalmente tutti. Si attende ora, si spera a breve, la ricognizione richiesta e i conseguenti correttivi che andranno necessariamente adottati se si vuole porre un rimedio ad un problema che appare ormai assodato e riconosciuto da tutti.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
